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Il Semaforo Rosa – Manuela Gostner, essere parte di Iron Dames

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Profilo Instagram Manuela Gostner

Donne di Ferro

Iron Dames letteralmente se tradotto significa “Dame di Ferro”. Nella storia contemporanea se torniamo indietro un termine simile era stato coniato per Margareth Thatcher, primo ministro donna in Inghilterra negli anni 80. Il suo soprannome era “Iron Lady”. Sappiamo tutti il perché. Una donna tenace, forte che non si lasciava abbindolare o mettere i piedi in testa in un ambiente come la politica dove gli uomini cercavano sempre di prevaricarla o di sovrastarla. Nonostante il suo carattere coriaceo è riuscita a guadagnarsi il rispetto e l’affetto di molti, governando con saggezza e fermezza la dove era richiesta. Tralasciando questa parentesi storica e immergendoci nel contesto puramente motoristico che ci riguarda da vicino, le nostre “Dame di Ferro” si stanno sempre più prendendo la scena dei motori conquistando passo dopo passo e gara dopo gara credibilità, forza e rispetto per un progetto nato da pochi anni ma in grado di raggiungere grandi risultati in poco tempo.

Una questione di famiglia

Per conoscere bene una realtà conviene partire dal passato, dalle origini. Noi abbiamo già raccontato spesso di Iron Dames o attraverso analisi dei singoli piloti che ne fanno parte come Michelle Gatting, Maya Weug e Dorian Pin oppure raccontando più in generale come è nato e cosa significa il progetto delle Iron Dames. Non potremo farlo meglio se non raccontandolo attraverso l’esperienza di qualcuno che c’era fin dall’inizio e che ha visto nascere e crescere l’unico team ad oggi tutto al femminile nel mondo dei motori. Lei è Manuela Gostner, pilota che fece parte del primo equipaggio targato Iron Dames che ha preso parte alla prima storica 24h di Le Mans per il team in rosa.

Manuela è cresciuta in una famiglia da corsa, ma lei fin da piccola ha preso altre strade sportive. Ha giocato per molti anni a pallavolo prima di innamorarsi delle corse. Come è scattata la scintilla? Semplice, grazie ai suoi cari. Il padre insieme al fratello correvano nel Ferrari Challenge ed è grazie a loro e probabilmente all’animo nascosto da corsaiola che Manuela ha poi potuto trasformare una semplice opportunità in un’occasione d’oro. La prima macchina provata? Una Ferrari Challenge. Da lì i primi passi, corsi di guida con coach esperti che l’hanno aiutata ad affinare le sue doti di guida fino a quando non è riuscita a trovar un sedile per correre nel Ferrari Challenge. L’esperienza accumulata e la determinazione di portare avanti ciò che ormai si stava trasformando in qualcosa di più grande di una semplice passione l’hanno aiutata a mettersi in mostra con alcune vittorie e podi conquistati con forza e tenacia.

Un sogno chiamato Le Mans

Ma come si arriva alle Iron Dames? Nel contesto del Ferrari Challenge Manuela conosce Deborah Mayer, anche lei pilota, con un sogno ben preciso. Creare un equipaggio interamente al femminile per competere nelle grandi competizioni. Ma il sogno non rimane nel cassetto, anzi diventa realtà poco tempo dopo quando Deborah con l’aiuto della FIA Women in Motorsport decide di aprire le selezioni per dare vita a quella che al momento risultava solo un idea. Dalle selezioni uscirono fuori tre ragazze scelte per essere le prime Iron Dames: Manuela Gostner, Michelle Gatting e Rahel Frey. Da quel momento una gara per oliare i meccanismi del gruppo al Paul Ricard dove le ragazze hanno ottenuto uno splendido podio al debutto con un secondo posto e poi via direzione Le Mans.

Se c’è una gara regina, a cui tutti i piloti sognano di partecipare, una gara iconica fatta di momenti storici per il mondo dei motori, quella è la 24h di Le Mans. Manuela ha avuto l’onore di prendervi parte per due volte, nel 2019 e nel 2020, insieme a Iron Dames. Le Dame di Ferro sono riuscite a conquistare due piazzamenti importantissimi. Due noni posti che hanno fatto storia, ma soprattutto hanno ripagato il lavoro e i sacrifici fatti. Il primo equipaggio al femminile nella gara endurance regina ha portato a casa due piazzamenti in top ten, non scordandoci che quello del 2019 era il debutto quasi assoluto su un grande palcoscenico. Ma Le Mans per Manuela e Iron Dames ha significato molto di più. La gara francese, come ci raccontava Gostner era l’occasione della vita perché, per come è nato il progetto e per quello che significa soprattutto in vista delle generazioni future, andare a Le Mans non poteva bastare ma si doveva fare qualcosa di bello, qualcosa di importante. Le ragazze lo hanno fatto.

Race to inspire

Manuela oggi continua a correre sulle ali del suo sogno portando avanti la passione da pilota che ormai è ben radicata in lei. E quando gli viene chiesto se il progetto inizialmente partito da alcune chiacchiere tra amiche sia riuscito, lei non esita a dire SI. Perché oggi se le bambine possono sognare un futuro da pilota professionista concreto è grazie a quanto sta portando e facendo un progetto come Iron Dames. Oggi è un punto di riferimento e sta guadagnando sempre più visibilità nel mondo dei motori. Nell’ultimo weekend del WEC corso a Monza non solo le Iron Dames sono partite dalla Pole Position della categoria GT AM, con un grandissimo giro di Sarah Bovy, diventando il primo equipaggio tutto al femminile a raggiungere un traguardo del genere. Ma la domenica durante la gara di sei ore sono riuscite a salire sul secondo gradino del podio conducendo anche per buona parte della gara. Come portano scritto sulla schiena “Race To Inspire” il loro obiettivo è portare ispirazioni nelle generazioni future affinché le quote rosa aumentino nel circus motoristico, magari con il sogno di rivedere una donna al volante di una Formula 1. Siamo sicuri che con degli esempi così il movimento motoristico femminile non potrà far altro che crescere e salire sempre più in alto. Il futuro del team è in buonissime mani. Con Doriane Pin giovane pilota che corre nel Ferrari Challenge ed è stata compagna di squadra di Manuela Gostner nella Le Mans Cup e Maya Weug, prima ragazza ad entrare nella Ferrari Driver Academy, che difende i colori di Iron Dames e della Motor Valley in Formula 4. Il futuro è tutto rosa!

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