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Corriere di Bologna – Ferguson: “Sono nato con il calcio in testa. Con il Bologna voglio l’Europa”

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Crediti: Damiano Fiorentini - 1000 Cuori Rossoblù

Riassumere adeguatamente la stagione di Lewis Ferguson basandosi soltanto sulle statistiche sarebbe limitante. Con 19 partite giocate in campionato, quattro gol realizzati e due assist, il centrocampista scozzese si è infatti caricato sulle spalle la mediana rossoblù, divenendo a tutti gli effetti Leader, tuttocampista e tuttofare in mezzo al campo e trovando, nelle gerarchie di Thiago Motta, un ruolo molto più importante dei numeri. Gran parte degli 8 successi stagionali arrivati quest’anno passano anche dai suoi piedi, per un Bologna che lotta ancora per un piazzamento europeo e che tornerà in campo sabato prossimo contro il Milan. Ferguson inoltre, con 11 gol realizzati dal suo arrivo in Italia, è il miglior marcatore scozzese di sempre in Serie A, e ha superato anche Graeme Souness e Dennis Law. In una lunga intervista a Guido De Carolis per il Corriere di Bologna, il giocatore si è raccontato, parlando della sua situazione da predestinato, del suo impatto sulla Serie A, e della sua avventura in maglia rossoblù. 

Sul suo impatto in Serie A – “Mi aspettavo di dimostrare quel che so fare, non di essere così bravo e farmi notare così tanto. Credevo però d avere le qualità e la mentalità per la Serie A. L’ultimo anno e mezzo è stato molto buono, sono diventato un giocatore migliore. Quando mi sono trasferito, pensavo che questa squadra e questo campionato fossero i migliori per esplodere. Mi aveva impressionato lo sviluppo di Aaron Hickey, visto in Nazionale. Sapevo che il Bologna trasforma calciatori giovani in Top Player. Sia lui che Sartori e Di Vaio mi convinsero. La dirigenza mi disse che mi avrebbe fatto diventare un bel giocatore.”

Sui giocatori scozzesi in Serie A – “Per chi si mette in mostra nel nostro campionato la strada tracciata è l’Inghilterra o qualche Paese europeo. In Serie A sapevo che avrei potuto migliorarmi a livello tattico, umano, personale.” 

Sull’Italia e Bologna – “Mi piace tutto di voi. Bologna è una città molto vivibile e affascinante.”

Sulla famiglia di calciatori dei Rangers – “Sono nato con il calcio in testa. Sono cresciuto tifano Rangers e vedevo solo loro. A 14 anni mi dissero che non ero bravo abbastanza e fui costretto ad andarmene. Dopo questo rifiuto la mia mentalità cambiò. Capii di voler diventare professionista in altri Club.”

Il giocatore a cui ti ispiri? – “Da giovane amavo Frank Lampard. Era il mio modello.”

Sul prossimo Europeo con la Scozia – “Ho sempre sognato palcoscenici come questi. Abbiamo una ottima squadra e un ottimo allenatore. Sarà un onore andare in Germania con questa maglia. Voglio esserci ogni due anni, ai Mondiali od Europei. Il nostro obiettivo è passare il turno: non dobbiamo accontentarci di partecipare.”

Sulla sua professionalità – “Quando entro in modalità Football sono professionista e professionale. Fuori più rilassato.”

Sull’affiatamento e l’amicizia con la squadra. – “Sto molto tempo con i miei compagni nel tempo libero, abbiamo un grande affiatamento tra giovani ed esperti. de Silvestri è la colla del gruppo.”

Tornando al campo. Ti definisci Tuttocampista? – “Credo mi si addice alla perfezione. Mi piace attaccare, segnare, ma anche difendere e dare una mano alla squadra. Seguire strade diverse. La mia posizione preferita è la mezzala, il numero 8 è capace di fare box to box. Della Serie A mi hanno impressionato Inter, Juventus e Milan. Ma siamo in grado di batterli.”

C’è stata una flessione dopo una ottima prima parte di stagione ottima? – “Stiamo continuando a giocare bene anche se i risultati vengono. Quella con l’Udinese è stata l’unica partita che abbiamo meritato di perdere. In Coppa Italia non meritavamo di uscire. Contro il Cagliari eravamo in controllo. Ma quando non puoi vincere non devi perdere: è lo scatto che dobbiamo fare. Partite così non dobbiamo più lasciarle per strada.”

Sulla possibilità di arrivare all’Europa – “Si è possibile. Abbiamo la qualità e buona mentalità. Dobbiamo fare meglio nelle prossime partite. Con il Bologna voglio l’Europa: possiamo giocarcela contro tutti. Sarebbe bellissimo fare la Champions con il Bologna. Non penso troppo avanti, mi godo il momento, anche se vorrei giocare in Premier League un giorno.” 

Su Thiago Motta“È un perfezionista. Ogni giorno mantiene lo standard alto e vuole migliorare tutti, vedere il vento percento. Per me è stato una manna. Da quando è arrivato mi ha sempre dato fiducia e creduto in me. Mi fa sempre giocare, è importante avere un allenatore che ti fa sentire importante. Ho un contratto fino al 2027 e amo lavorare con Motta, vuole fare crescere tutti i suoi giocatori.”

Sulle aspettative per te e il Bologna. – “Voglio giocare e segnare più possibile. Siamo un unico team, dal presidente al magazziniere e questo Bologna può andare molto lontano.”

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