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Pajolič guida la Virtus Segafredo alla conquista di Venezia: 68-83, +15 alla Umana Reyer

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foto Virtus Pallacanestro

 

 

UMANA REYER VENEZIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA   68 – 83   (20-21; 43-34; 62-61)

Umana Reyer: Casarin 1, Stone 4, Bramos 3, Tonut 24, Daye 2,  De Nicolao 9, Vidmar 4, Chappell 9, Mazzola 3, D’Ercole n.e., Cerella, Fotu 9. All. De Raffaele

Virtus Segafredo: Tessitori 12, Deri n.e., Abass, Pajola 7, Alibegovic 2, Markovic 14, Ricci 6, Adams, Hunter 6, Weems 16, Teodosic 11, Gamble 9. All. Djordjevic

Arbitri: Begnis, Martolini, Nicolini

Tiri liberi: VE 10/15;  BO 12/19

Rimbalzi: VE 31; BO 35

Falli: VE 22; BO 21

Tiri da 2: VE 14/27; BO 28/42

Tiri da tre: VE 10/27; BO 5/21

Non c’è Watt ma torna Daye, per Venezia, per cui la trasferta al Taliercio per la Virtus Segafredo rimane assolutamente insidiosa. Invece, in una inaspettata versione operaia, finirà la Virtus per avere la meglio su una Reyer che alla lunga crolla fisicamente, dopo un ottimo secondo quarto in cui ha tuttavia speso tutta la benzina a disposizione, cedendo in modo netto ai bolognesi.

Venezia scende sul parquet inizialmente con De Nicolao, Bramos, Tonut, Fotu e Mazzola; Bologna replica con Markovic, Adams, Weems, Ricci e Gamble. Parte a mitraglia Tonut, ma i bolognesi non si lasciano impaurire, sfoggiando una discreta difesa e un Weems in grande spolvero. Almeno, all’inizio; poi, i veneti provano a scappare ma ci pensa Santeodosic a ricucire, con Hunter che lanciato da Pajola segna in contropiede il punto del vantaggio poco prima della sosta: 20-21, con 6/7 da tre per la Reyer.

Il secondo periodo inizia in modo tecnicamente imbarazzante, con più palle perse che canestri per quasi tre minuti, ma la peggiore in campo mestamente sembra proprio, in questo quarto un po’ caotico, la terna arbitrale, che si esibisce in decisioni cervellotiche e compensative. Fatto sta che la Reyer, sfruttando anche alcuni errori di troppo al tiro dei bianconeri, ritrova un piccolo break, anche perché adesso, quando emerge sia in attacco che difesa un Markovic inedito prima di questa gara, il dio Milos è sceso dall’Olimpo, arrivando a sbagliare diversi tiri e altrettante letture, mentre Venezia riesce a giocare mettendoci un briciolo di lucidità in più. Brilla poi sempre più Tonut, fin qui 17 punti con media al tiro pazzesca. Peraltro, al 64% da tre della Reyer la Segafredo risponde con un meschino 1/8. All’intervallo sono così 9 i punti di scarto, 43-34.

Per ora solo Markovic pare davvero convinto di poter contrastare i lagunari, ma tanto sforzo non basta se i compagni restano così passivi. Neanche da incolpare le fatiche di Eurocup, visto che la Reyer arriva da una soffertissima vittoria al supplementare col Bahcesehir. Oltre tutto, il play serbo di Bologna si infortuna al gomito a seguito di un fallo subito. E un primo tentativo di riaggancio della Virtus viene vanificato da una serie di nuovi errori in attacco e difesa. Un secondo è respinto da Begnis, che assegna tre liberi “a gratis” a Venezia con un fallo invertito dato a Weems, cui fa seguito un tecnico a Djordjevic. È quindi la versione operaia della Segafredo a salire in cattedra: sono prima Pajola da tre e poi Tessitori in contropiede, dopo aver rubato palla a metà camp, a dare un inaspettato +1 ai bolognesi. Due liberi di Stone riportano avanti la Reyer: 62-61 all’ultima sosta, ma francamente in pochi, cinque minuti prima, lo avrebbero immaginato.

L’ultimo quarto ritrova la Virtus operaia protagonista, con Santeo che fatica a entrare in partita, ma Tessitori, Ricci, Weems e Pajolic (che sta rubando una palla dietro l’altra) che spingono sul gas. La Segafredo arriva al +8 al 33°, quando rientra Hunter per Tessitori. A questo punto si direbbe che l’acido lattico delle fatiche infrasettimanali colpisca Venezia: De Raffaele chiama time out a 5’ dalla fine quando si trova sotto di 12. Pure Teodosic ha chiaramente il fiatone, però mette una tripla importantissima, anche se fortunosa, con gli avversari che mettono a segno il primo canestro del periodo a 2’40” dalla fine (64-79). La partita però è ormai chiusa, il tempo che resta serve per definire un distacco che comunque potrebbe contare, in prospettiva. La Virtus vince di 15, 68-83, con l’ultimo quarto finito 22 a 6 per i bolognesi, con Pajola (+28 di plus/mnus) che a parer nostra merita decisamente il titolo di MVP, anche se ha segnato meno di Weems, votato dal network televisivo. Venezia è praticamente crollata fisicamente, nel secondo tempo, con le gambe che non le permettevano più le media al tiro dell’inizio; di conseguenza è la Segafredo a tornare a casa col sorriso sulle guance che speriamo però non si trasformi in smorfia, in attesa della diagnosi sull’infortunio a Markovic. Perché fra tre giorni arriva a Bologna il Lietkabelis.

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