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Alla Virtus Segafredo non piace vincere facile: batte 79-71 la Vanoli Cremona, ma con qualche patema di troppo

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foto di Bianca Costantini per 1000 Cuori Rossoblu/Basket City


VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VANOLI CREMONA 79 – 71   (25-12; 32-25; 54-49)

Virtus Segafredo: Tessitori 6, Cordinier 12, Mannion 8, Belinelli 20, Pajola 7, Alibegovic 6, Ruzzier, Jaiteh 12, Alexander, Ceron n.e., Sampson, Weems 8. All. Scariolo

Vanoli: Agbamu n.e., Dime 6, Sanogo n.e., Mc Neace 7, Gallo n.e., Pecchia 6, Poeta 13, Spagnolo 18, Vecchiola n.e., Kohs 3, Tinkle 7, Cournooh 11. All. Galbiati  

Arbitri: Mazzoni, Grigioni, Pierantozzi

Tiri liberi: BO 16/22; CR 21/30

Falli: BO 24; CR 21

Rimbalzi: BO 43 CR 35

Tiri da 2: BO 27/43; CR 16/35

Tiri da 3: BO 3/18; CR 6/24

Partita non semplicissima da interpretare: sulla carta non dovrebbe esserci storia, ma la Virtus Segafredo attuale palesa segni di stanchezza fisica e psicologica che la espongono a qualsiasi figura; La Vanoli Cremona invece arriva bella carica e con nulla da perdere, come lo scorso anno quando riuscì a tornare a casa con una vittoria dagli effetti brucianti in casa bolognese. E lo sviluppo dell’incontro confermerà tutte le perplessità del pre-partita.

Al quintetto iniziale Virtus con Pajola, Cordinier, Weems, Alibegovic e Sampson, Cremona risponde con Cournooh, Pecchia, Spagnolo, Tinkle e Dime. L’avvio è un po’ asfittico, con polveri umidicce e tiri costruiti abbastanza bene ma imprecisi. Cremona sembra un pelo più reattiva, ma ci pensa Cordinier a mettere a posto le cose: prima di essere cambiato al settimo minuto ha messo a segno un 2 su 2 da dentro l’area ma soprattutto accumulato 3 assist, fra cui uno spettacolare per Jaiteh. Poi, una fiammata e le Vu Nere van sopra di 11, 19-8, con un buon Mannion ora in evidenza. Cremona ci prova, non vuole sentirsi vittima sacrificale, ma per ora le differenze fra le due squadre si vedono tutte. Al primo stop è 25-12.

Cambiano gli interpreti, però il copione resta il medesimo. Cremona segna solo dopo 4 minuti abbondanti, la Segafredo gioca in scioltezza; poi 5 punti consecutivi di Spagnolo, che si conferma sempre più ottimo prospetto, inducono Scariolo a un minuto di riflessione. Il clima è come improvvisamente mutato, come accade sovente in questo tipo di partita: qualche personalismo di troppo spezza i giochi e ne approfitta la Vanoli, sicuramente più reattiva sulle palle vaganti. All’intervallo il tabellone si ferma così su un 32-25 che tiene decisamente aperta la gara. In pratica Cremona ha fin qui messo a segno i punti che la Segafredo aveva realizzato nel solo primo quarto; peccato che nel secondo dopo il parziale di 5-0 dei primi quattro minuti la Virtus abbia segnato una volta sola…

Spagnolo entra in doppia cifra alla prima azione della ripresa; Pajola replica con un 2+1 ma la Segafredo continua a balbettare in attacco; il fatto è che sta giocando sotto ritmo e in questi casi l’assenza di sanTeodosic si sente, eccome. Il baby Spagnolo (è un 2003) insiste nel suo show e riporta i suoi a -3, 37-34. Finalmente si interrompe la sterilità offensiva bolognese, con la Vanoli che peraltro non si ferma più. Il gioco insomma si è fatto più vivace, qualche bel gesto tecnico (Belinelli per Tessitori, Poeta per Dime) lo rende più divertente, e quando la Segafredo illude di poter ripartire arrivano gli stop imposti dalla distanza da Pecchia: con quello sulla sirena sigla il 54-49 col quale si avvierà l’ultimo quarto.

La Virtus è alla seconda violazione per 5 secondi sulla rimessa in gioco, Poeta ricorda a tutti di essere ancora un play di qualità e regala prima il -1 a Cremona, poi il pareggio a 56 con un coraggioso tiro da tre. Riecheggiano spettri di un recente passato. Ma questa Virtus non è la stessa che venne beffata dai lombardi la scorsa stagione, sebbene Poeta resti una mina vagante. Solo che Galbiati è costretto a dargli una tregua e toccherebbe a Cournooh sostituirlo nelle vesti dell’ex mortifero. Ci va vicino, ma non è la stessa cosa. Poeta rientra a 2’29” dalla conclusione (75-69), ma nel frattempo Belinelli e anche Weems sono entrati in modalità tiri-decisivi. Se si aggiungono la regia finalmente un po’ più briosa di Pajola e un paio di acuti di Jaiteh i giochi terminano lì. 79-71 è il risultato finale, col ventello di Belinelli e i 18 punti di Spagnolo che restano quale emblema della gara. Vinta con qualche patema di troppo da una Virtus che deve ritrovare un’intensità di gioco che le sarà indispensabile martedì prossimo contro il Buducnost, in una partita non decisiva ma comunque importante per il prosieguo dell’Eurocup.

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