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Le pagelle del giorno dopo: Fortitudo-Cividale

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Foto di Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro

Doveva essere l’occasione del riscatto ed invece l’esordio del nuovo sponsor Flats Service coincide con la seconda sconfitta interna stagionale (72-75). Cividale legittima la propria posizione in classifica trovando in Rota l’attaccante in grado di spezzare dal perimetro l’equilibrio del primo tempo grazie a percentuali assolutamente sopra la media. Percentuali che la Fortitudo non sostiene, forzando l’attacco al ferro con alterni risultati.

Le pagelle del giorno dopo:

 

– Marcus Thornton (5 pt/3 rim/5 ass) 5:

Up: corsa, dinamismo, intesa con Davis e responsabilità di manovra non gli mancano.

Down: il problema è fare tutto questo nel modo corretto, convogliando le energie verso una finalizzazione che ieri sera è mancata. Nelle percentuali da rivedere, la sua mano è quella che spicca sulle altre. 

 

– Pietro Aradori (15 pt/3 rim/3 ass) 5,5:

Up: la finalizzazione, invece, è l’arma migliore del numero quattro, dopo questa prestazione, rientrato al 100% nei meccanismi di squadra.

Down: i 15 punti, però, non bastano alla sufficienza. Da un veterano come lui è lecito aspettarsi qualcosa di più anche come guida in campo, leadership mancante. 

 

– Simone Barbante (4 pt/4 rim/1 ass) 5,5:

Up: sprazzi di potenza verticale offensiva ma soprattutto difensiva. 

Down: sono solo sprazzi perché per il resto dei minuti in campo fa un’immensa fatica a partecipare al gioco della Fortitudo e, infatti, non partecipa. 

 

– Alessandro Panni (7 pt/2 rim/0 ass) 5:

Up: se gioca da esterno e non da playmaker risulta più utile alla causa Effe. Il contributo offensivo, seppur non straordinario, lo dimostra. Metterlo in campo con questa finalità ha più senso rispetto al ruolo di vice-Fantinelli, risorsa che al momento manca al roster.

Down: ok il cambio di ruolo e ok i 7 punti, la prestazione dell’ex Ferrara si ferma qui, troppo poco se si ruota a otto come in questo momento. 

 

– Matteo Fantinelli (6 pt/9 rim/3 ass) 5:

Up: oltre ai 9 rimbalzi, utili più che altro alle statistiche, prende in mano la situazione quando va presa in mano, senza rifuggire le responsabilità. 

Down: ha il potenziale fisico e tecnico per fare molto di più e invece finisce col soffrire tantissimo i dirimpettai friulani.

 

– Nazzareno Italiano (0 pt/1 rim/0 ass) 4,5: 

Up: l’aggressività in una partita aggressiva è la cosa migliore nella sua prova peggiore in stagione.

Down: 13 minuti da spettatore sul parquet, conditi da un solo rimbalzo, due palle perse e due tiri tentati senza fortuna. Prestazione che ricorda le prime dell’anno, quando non trovava il giusto ruolo all’interno dei meccanismi biancoblu.

 

– Valerio Cucci (16 pt/6 rim/3 ass) 6,5: 

Up: sa sostenere il peso dell’attacco quasi in solitaria con i soliti “cucci&spintoni”, ma anche con il coraggio che non tutti i compagni dimostrano ed infatti cercano lui in prossimità dell’area ospite.

Down: in difesa più di una sbavatura, dimenticandosi degli avversari a più riprese.

 

– Steven Davis (19 pt/5 rim/2 ass) 6,5:

Up: miglior realizzatore della Fortitudo. Dimostrazione del fatto che le qualità da ala grande le possiede e sono anche migliori di tanti giocatori pari ruolo in questa categoria. Thornton riesce ad imbeccarlo bene nei giusti spazi, lui i confronti li vince. 

Down: nemmeno lui è, però, esente da responsabilità. Si addormenta dietro concedendo quegli appoggi sotto ferro che alla fine aiutano a fare la differenza a favore di Cividale. 

 

– Coach Luca Dalmonte 5,5:

Up: voleva sostenere un ritmo alto per contrastare la pallacanestro avversaria. Ci riesce bene nelle battute iniziali e anche in apertura di ripresa.

Down: non riesce a mantenerlo e con il passare dei minuti è la Effe che deve adattarsi a Cividale; i timeout non sortiscono l’effetto desiderato. Le difficoltà della gara si conoscevano ma le contromosse durano troppo poco.  

 

– Fortitudo 5:

Up: Sempre bene l’avvio dei periodi, primo e terzo in particolare. Sono anche i momenti in cui la squadra va o ritorna in vantaggio. il reparto lunghi è decisamente quello che regge di più, al contrario delle guardie.

Down: la tenuta in campo, gli spazi sul perimetro lasciati ad una squadra che stava offendendo parecchio e una precisione a canestro rimandata alla prossima settimana. 

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