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Fortitudo, ecco il settimo sigillo: Piacenza superata 94-92

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Foto di Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro


FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA –  UCC ASSIGECO PIACENZA 94-92 (23-24; 29-26; 22-20; 20-22)

 

Statistiche:

Fortitudo: Giordano ne, Sergio 2, Aradori 26, Conti, Bonfiglioli ne, Bolpin 9, Panni 9, Kuznetsov ne, Fantinelli 8, Freeman 21, Ogden 19, Morgillo. All.Caja

Piacenza: Miller 21, Gallo 2, Manzo ne, D’Almeida ne, Veronesi 30, Querci 7, Skeens 12, Bonacini 7, Serpilli 2, Sabatini 8, Filoni 3. All.Salieri

Tiri liberi BO 15/23 PC 13/30

Tiri da 2 BO 20/32 PC 16/29

Tiri da 3 BO 13/31 PC 21/27

Rimbalzi BO 40 PC 25

Falli BO 24 PC 25

 

Arbitri: De Biase, Almerigogna, Pellicani. 

Quintetti iniziali:

Fortitudo: Fantinelli, Bolpin, Aradori, Freeman, Ogden.

Piacenza: Sabatini, Veronesi, Querci, Miller, Skeens.

 

Questa volta non è una passeggiata ma la Effe risponde presente. Piacenza si dimostra ostica dai primi possessi tenendo viva la partita fino all’ultimo tiro. Serve una grande prova sotto le plance degli americani per superare la squadra di Salieri e firmare la settima vittoria su altrettante sfide. Equilibrio reiterato grazie allla precisione di Veronesi e Miller dalla distanza e dalla forza di Skeens vicino al ferro. Ecco appunto che si rivelano fondamentali il dinamismo di Freeman e la verticalità di Ogden, ancora una volta, elementi imprescindibili.

Solita grande intensità biancoblu nei minuti iniziali ben contrastata però dalla formazione ospite, capace di rispondere con piglio spregiudicato sotto canestro. Se Freeman salta a canestro quasi incontrastato, Querci e Veronesi tengono a contatto i piacentini operando anche il momentaneo sorpasso dopo 6′: 15-16. Equilibrio scosso dal neo entrato Panni, subito a segno da tre nel tentativo di aprire un mini-break fortitudino, riuscito solo in parte e contrastato da Skeens. Perde infatti un po’ di smalto l’offensiva della Flats Service che sulla sirena del primo quarto cede il vantaggio: tap-in vincente di Bonacini a segnare il 23-24. 

Serve la miglior Fortitudo, forse non ancora chiamata in causa in stagione, per limitare questa Piacenza in grado di creare parecchi grattacapi sugli esterni. Ci si affida alla verticalità prima di Ogden e poi di Freeman anche se l’intensità della gara tradisce un po’ di nervosismo che sfocia in un tecnico fischiato proprio ai danni dei biancoblu. 34-30 a meno di 7′ dall’intervallo; mentre in avanti la manovra rimane efficace, Skeens si conferma un cliente scomodissimo. Quando il lungo scende in panchina, Caja sceglie la small ball trovando in Aradori esattamente quello che chiunque cercherebbe: brillantezza dal perimetro valida per il +9 (39-30) a metà secondo periodo. Gap che, però, dura pochissimo; Veronesi e Miller alzano il livello della confronto fino al -1 e costringendo Fantinelli a spremere al massimo il mismatch. La Fortitudo è comunque lucida e trae fiducia da due tripole consecutive di Panni. preziose al nuovo +8 (48-40) quando mancano 2 minuti al giro di boa. C’è ancora tempo per qualche protesta e spazio per le due triple di un caldissimo Veronesi (la seconda da 4) che dimezzano lo svantaggio, mandando le squadre negli spogliatoi sul 52-50. 

Stessi quintetti iniziali, stesso Skeens del primo tempo, stesso Ogden in fiducia e perfino stesso Veronesi on fire ad aprire una seconda frazione di gara che ricalca gli equilibri dei 20′ precedenti. Piacenza tuttavia, rientra in campo più decisa portandosi sul +5 nei primi 2′ (55-60), forzando il time out della Fortitudo che insiste sugli indiscutibili “titolari” anche in uscita dal break. Le scelte di Caja ripagano, in un amen è nuovamente aggancio, trasformato in vantaggio poco dopo dalla schiacciata di Freeman (62-60). Si gioca a distanza ravvicinata, segnando ma anche sbagliato da entrambe le parti. Chi non sbaglia è Veronesi, spedito verso la miglior prestazione offensiva della sua carriera. E’ ancora una volta Freeman a fare la differenza sia davanti sia dietro, propiziando e poi concludendo il +3 (71-68) con 1′ rimasto sul cronometro del terzo quarto. Sergio sfiora la stoppata “posterizzante” su Bonacini giudicata fallosa ma ugualmente da highlight della sfida, ultimo sussulto prima dell’assist al bacio di Freeman per il taglio di Ogden che chiude il periodo sul 74-70.

Tutt’altro che semplice da sbrigliare per la Fortitudo la questione Piacenza, anche se il primo minuto e mezzo del quarto quarto è fuoco e fiamme biancoblu: +9 immediato (79-70) e reiterato tutto a firma americana. La squadra di Salieri accusa il colpo affidandosi alle invenzioni di singoli. D’importanza capitale le triple di Sabatini e Miller per evitare la capitolazione anzitempo, anche perché la Effe corre e non cede il passo, sebbene gli errori vadano ad arricchire più del dovuto le statistiche: 87-80 a 4′ dal termine. Partita potenzialmente aperta ma ben controllata dalls Flats Service che gestisce il cronometro andando a puntellare il risultato dalla lunetta. Sembra fatta ma il solito Veronesi ne segna 5 di fila nell’ultimo minuto andando a mettere in dubbio l’esito finale. Situazione di 93-92 a 12” dalla fine e nuovo gioco a liberi che però Bolpin “cicca” al 50%. Basta alla Fortitudo, anche se il tiro della possibile vittoria è piacentino, sbagliato da Sabatini. 94-92, anche con il brivido, l’Aquila continua a volare. 

 

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