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Dell’Aquila e il Leone S3 #24 – Il Multiverso della Coppa Italia

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Le recenti edizioni LBA ce lo hanno insegnato: in Coppa Italia può succedere davvero di tutto. Chi parte con i favori del pronostico si ritrova fuori al primo turno, chi arriva da underdog solleva il trofeo. Sarà la partita secca? Il giocare a distanza di poche ore possessi decisivi? L’approccio diverso rispetto al campionato? Un mix di fattori in grado di aprire scenari ed equilibri inediti rispetto ai soliti noti. 

Il fascino della coppa sta in questo e in questo deve sperare la Fortitudo, non nel momento migliore della propria stagione. Il blackout del quarto quarto contro Rieti ha evidenziato per l’ennesima volta (conto perso da qualche mese) lo squilibrio tra protagonisti che non possono permettersi di essere comprimari e comprimari che non valgono i protagonisti. Nel post partita Caja lo ha scolpito nella pietra senza margini di miglioramento ulteriori: “Siamo questi, più di così non possiamo dare”, perentorio come altrettanto perentorio suona lo “speriamo basti per la coppa Italia”. Sentenze di chi ha il morale basso ma al tempo stesso legge con chiarezza la situazione. 

Quindi, stando alle regole del pronostico ribaltato, queste Final Four arrivano nel periodo migliore? . Se è vero che il multiverso del torneo prende strade inaspettate, è altrettanto vero che il talento dei più forti emerge e sa essere decisivo. Quello dei giocatori di Trapani è noto e pareggiarlo è missione assai complessa per chiunque, Effe compresa. 

Sarà necessaria una lucidità mentale straordinaria e durevole per 40 minuti, senza mai abbassare la guardia perché l’avversario non perdona, né il primo né eventualmente il secondo in caso di qualificazione alla finalissima. Oltre agli imbattibili “Sharks” siciliani, partecipano alla manifestazione romana anche Forlì e Cantù, la cui forza è facilmente comprensibile dando un’occhiata a entrambe alle classifiche dei due gironi. 

Senza opzioni di mercato vagliate e nemmeno in programma nel breve periodo (asterisco sulla trattativa Magro da capire meglio, sebbene al momento ancora acerba), la Fortitudo che si presenta nella città eterna può contare su 4 inamovibili e un inamovibile appena rientrato da un infortunio, non ancora reintegrato completamente. Basta? Un altro. L’aiuto di Panni è fondamentale pensando all’avvicendamento Notae e Rodriguez in cabina di regia trapanese ed il suo feeling dalla distanza. “Dopo Aradori, lui è la nostra migliore opzione offensiva” ha dichiarato sempre Caja a Icaro Tv; parole di stima che solo in parte al momento si possono riservare agli altri subentranti. Sarebbero infatti fondamentali anche i centimetri di Morgillo a spalleggiare Ogden e Freeman sotto le plance a contrastare Renzi, Horton e Pullazi. Tante opzioni se una non ingrana, abbondanza che fa la differenza e marca lo scarto tra squadra che sa rimanere competitiva nel tempo e comparsa a fuoco d’artificio. 

Premesse che non sorridono ai biancoblu ma, d’altra parte, e per la caratura della sfidante e per il periodo di prestazioni altalenanti dell’Aquila, è difficile immaginare un contesto diverso. A meno che lo scenario di Multiverso non confermi le proprie ramificazioni alternative in occasione della Coppa. Un anno fa lanciò Cremona verso la promozione dopo una prima parte di stagione non da prima della classe, questa domenica un’altra sorpresa? Bologna non può che confidarci e nel caso andasse male (secondo pronostico, suggerisce il ragionamento razionale), prendere le misure a Trapani per il finale di stagione potrebbe rivelarsi ugualmente utile. 

 

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