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Made in England – The Boxing Day – 24 dic

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Riparte “Made in England”, la rubrica dedicata al calcio d’oltremanica, per gli appassionati del football e della terra d’Albione. Riparte dopo un lungo stop, dovuto alla prematura scomparsa di colui che l’aveva reso famosa, M.J. Lazzari, nostro collaboratore fin dalle origini di 1000Cuori. Dedichiamo a Lui questa prima puntata della nuova stagione, la storia del Boxing Day, e diamo il benvenuto a colei che ci accompagnerà per mano da qui a fine stagione per conoscere tutto sulla Premier, le news sul calcio inglese, risultati e classifiche comprese. In bocca al lupo Carlotta, tutta la Redazione è con Te.

 

Boxing day, un’antica tradizione

 

È il 25 dicembre 1914. L’orrore di una guerra che, seppur agli inizi, già miete centinaia di migliaia di vittime devasta l’Europa. Si sta scrivendo la Storia, si sta combattendo quello che sarà il più grande conflitto armato mai combattuto fino ad allora. Gli uomini nelle trincee di tutto il fronte occidentale, però, questo non possono saperlo. Molti di loro sono molto giovani, e, sì, c’è un guerra attorno a loro. Ma è pur sempre il giorno di Natale.

Le trincee avversarie sono separate da una piccola striscia di terra; nei mesi di novembre e di dicembre, sporadiche tregue cominciano proprio per questo motivo: da una parte all’altra, gridando, è possibile comunicare. Molti soldati tedeschi, prima dell’inizio del conflitto, vivevano in Inghilterra e per questo conoscono la lingua del nemico. Il 7 dicembre, papa Benedetto XV ha tentato di convincere i governi dei popoli coinvolti ad indire una tregua ufficiale, chiedendo che “le armi possano tacere almeno nella notte in cui gli angeli cantarono”, ma invano: la proposta è stata seccamente respinta, la guerra non può fermarsi. Quello che i capi di Stato sembrano però aver dimenticato è che le guerre le fanno gli uomini. E che, se gli uomini si rifiutano di combattere, le guerre devono fermarsi.

È il 25 dicembre 1914, mezzanotte. Nelle trincee tedesche, i soldati accendono candele ed iniziano a levarsi canti di Natale, ai quali gli inglesi rispondono a tono. “Cantavano ‘Silent night’ (Astro del Ciel, ndr.), così ci unimmo a loro” racconteranno i soldati in seguito “Iniziammo ad affacciarci, ma ci riabbassavamo subito per paura che ci sparassero. Non spararono. Poi vedemmo i tedeschi salutarci con le mani, e nemmeno noi sparammo.”

Dopo qualche ora, abbandonati i fucili, ci si incontra a metà strada. Nella terra di nessuno, dove i soldati tornano ad essere solo uomini, solo ragazzi. Ci si scambiano auguri, cibo, alcool. Spuntano souvenirs, sigarette e, finalmente, una palla da calcio. Solo per un giorno, ci si ritaglia un angolo di paradiso nello scenario più vicino all’inferno sulla Terra.

I match del 26 dicembre, denominato “boxing day” per la tradizione di scambiarsi i regali proprio quel giorno, sono una vera e propria tradizione nel Regno Unito, che prese piede soprattutto dopo la Prima Guerra Mondiale. Spesso, in tale ricorrenza, viene ricordata dalle televisioni e dai giornali britannici la famosa Tregua di Natale. È il giorno in cui si registra la maggiore affluenza di pubblico, sia negli stadi che negli indici di ascolto delle televisioni: tutte le squadre scendono in campo, creando una giornata interamente dedicata al calcio.

Quest’anno, il boxing day appare povero di big match, ma solo sulla carta: il Leicester di Ranieri, vera e propria Cenerentola di questo campionato, proverà a lanciarsi ulteriormente sul campo del Liverpool, mentre il Watford in un incredibile stato di forma, con Ighalo a quota 12 goal fino ad ora, affronta il nuovo Chelsea di Hiddink, che dovrà provare ad attirarsi l’affetto dei tifosi blues dopo l’esonero dello Special One, José Mourinho, visto come un grave errore dalla maggior parte dei fans. L’Aston Villa, ultima in classifica per distacco, ospita il West Ham, reduce da una serie di quattro pareggi consecutivi. Il Bournemouth, che tra le proprie vittime più recenti conta Manchester United e Chelsea, affronta il roccioso Crystal Palace; proprio i Red Devils cercheranno la rivalsa in casa dello Stoke City nel mini-anticipo delle 13.45 (ora italiana), dopo un bottino di soli cinque punti nelle ultime cinque partite. Sfida in chiave salvezza per lo Swansea contro il West Bromwich, con gli swans che, con la vittoria, potrebbero sperare di uscire dalla zona retrocessione nel caso Newcastle e Norwich dovessero piegarsi rispettivamente ad Everton e Tottenham. Attenzione a Manchester City prima, che riceverà il Sunderland ed Arsenal poi, ospite del Southampton, che si lanceranno alla rincorsa del Leicester, distante attualmente cinque punti dai gunners e sei dai citizens.

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