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Calcio

Theyab Awana, la breve vita del “Tacco di Allah” – 11 Mar

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La partita ormai non conta niente, mancano poco piu’ di 10′ alla fine e gli Emirati Arabi Uniti stanno conducendo agevolmente per 5 a 2 un amichevole contro il Libano quando viene fischiato loro un rigore a favore. L’allenatore della Nazionale, Srecko Katanec, vecchia gloria del calcio europeo e visto in Italia con la Sampdoria, ordina che a tirare quel penalty sia la giovane promessa Theyab Awana, uno di quei pochi talenti emiratini per cui si prospetta, forse generosamente, un futuro nel calcio che conta. 
Awana è una giovane ala di appena vent’anni, estremamente dotato tecnicamente, e dopo aver posizionato la palla sul dischetto decide di tentare qualcosa mai tentato prima: corre verso il pallone, ma invece di calciarlo normalmente fa una giravolta su se stesso e lo colpisce di tacco, lasciando interdetto il portiere avversario e segnando uno dei gol piu’ strani mai visti. Un rigore tirato di tacco. Il “Tacco di Allah”.
E’ un affronto contro un avversario fin troppo modesto, è arrogante superbia di un ragazzo così dotato tecnicamente da dimenticare l’umiltà ed il rispetto per gli avversari: così almeno la vede Katanec, che toglie immediatamente dal campo Theyab (tra l’altro inspiegabilmente ammonito dall’arbitro per “condotta antisportiva”) come per dargli una lezione. “Il ragazzo si farà – pensa – ma ha bisogno di una doccia di umiltà”
Ma il ragazzo non si farà, e non sarà il suo carattere superbo a frenarlo.

Due mesi dopo Awana è in auto, sta tornando da un allenamento con la Nazionale: è al telefono, un atteggiamento irresponsabile tipico però di quando sei giovane e pensi che avrai tutta la vita davanti. E’ un attimo, la sua auto si schianta contro un camion e Awana muore sul colpo. Finisce così, ancora prima di iniziare, la favola del “Tacco di Allah”, il piu’ promettente calciatore emiratino dai tempi di Zuhair Bakheet, che lo aveva indicato come il suo erede designato.
Awana era un centrocampista offensivo dal bagaglio tecnico notevolissimo, ed aveva esordito appena 19enne nel suo club, il Baniyas, nella sorpresa generale: era appena tornato dalla Coppa del Mondo Under 20, dove aveva mostrato qualche numero e segnato anche un bel gol nel 2 a 2 in rimonta della sua selezione contro i ben piu’ rinomati ragazzi del Sudafrica. Il giovane ha personalità, si impone subito come uno dei leader del suo team e incanta il pubblico con numerose giocate ad effetto.br />Non solo numeri però, Awana per l’età è anche molto concreto, dispensa assist e segna anche qualche gol, pochi ma sempre di pregevole fattura, come quello contro l’Al-Jazira:ricevuta palla sulla linea di fondo, punta deciso la porta avversaria, elude due avversari con un doppio passo notevole e scarica in fondo alla rete di prepotenza. E’, a detta di tutti, una delle sue migliori partite di sempre.
A 19 anni, e con appena due stagioni alle spalle, Awana viene chiamato in Nazionale: i tifosi sognano già di vederlo splendere, ma in realtà questo non avviene mai, perché Awana ha fin troppa sicurezza in se stesso, tenta troppo spesso numeri fini a se stessi e la sua personalità forte diventa un limite. Delude in diverse partite, e in altre viene sostituito oppure utilizzato solo negli ultimi minuti. E’ appunto contro il Libano che l’allenatore Katanec decide di utilizzarlo, facendogli battere il rigore che lo fa entrare nell’immaginario collettivo mondiale grazie a YouTube. Poi, come detto, la lavata di capo, la lezione morale impartita al suo carattere d’artista un pò spaccone, nella speranza che una volta responsabilizzato il giovane talento possa volare verso lidi piu’ consoni al suo potenziale: magari diventare un punto fermo della Nazionale, magari un passaggio all’Al-Nasr o all’Al-Ahli, “la Juventus degli Emirati”. Magari persino in Europa.

E invece tutto finisce così, a 21 anni, sul Ponte Sheikh Zayed, contro un maledetto camion. Theyab Awana Diab(Abu Dhabi 6/07/1990 – Abu Dhabi 25/09/2011) è stato un calciatore degli Emirati Arabi Uniti e del Baniyas, di ruolo mezzapunta. Con il club ha messo insieme 38 gare segnando 4 gol, mentre in Nazionale vanta 9 presenze e 2 reti, una delle quali è il famoso “rigore di tacco” realizzato contro il Libano.

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