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Il nostro orgoglio è rossoblu – La missione di Kone & Company – 11 apr

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Finalmente, l’orgoglio rossoblù è tornato in petto a tutti. Questa volta non è possibile scegliere un solo giocatore – perché non si è sbloccato un singolo, ma, per fortuna, si è sbloccata tutta la squadra. Basti pensare ad un episodio: l’attribuzione incerta del gol, su azione, che ci ha ridato vita e respiro, al 35′ della partita contro l’Inter al Meazza. Siamo sotto dal 6′ per un gol di Icardi: sembra la solita vecchia storia, vista questa stagione già troppe volte. E invece, da quel momento ingraniamo: Lazaros, Mantovani, Natali provano a beffare Handanovic. Anche l’Inter però continua a cercare un gol. Finché al 35′ succede l’Evento: il Bologna segna. Il Bologna segna contro l’Inter al Meazza. E su azione. Molti spettatori non hanno capito nulla – in particolare, non si è capito chi ha segnato. Molti giurano Pazienza – tra l’altro, è proprio lui che viene inquadrato dalle telecamere mentre esulta. Altri dicono che la rete sia opera di Cristaldo. Forse, chi era l’autore del gol non l’avevano capito subito nemmeno gli stessi giocatori, e, d’altra parte, di fronte all’immagine del pallone in rete alle spalle di Handanovic, questa è cosa di poca importanza: si sa solo che la-palla-è-in-rete; come ha fatto ad andarci non interessa a nessuno. Ciò che conta è che finalmente, dopo una partita finita peggio che male in casa con certi altri nerazzuri, possiamo esultare: siamo riusciti a raddrizzare una partita con un gol rocambolesco ma, non c’è che dire, anche molto bello e ben confezionato da tutto il gruppo. In quel preciso momento, non siamo più il Bologna che cerca affannosamente e disperatamente punti solo sfruttando i calci piazzati. L’azione è pazzesca, e comincia con un Garics che estrae dal cappello un numero fantastico su Nagatomo, a cui evidentemente vuole rendere pan per focaccia (poco prima l’azione del gol interista era partita proprio da Nagatomo). Da Garics quindi parte un cross subito colto da Lazaros che ci prova, ma Handanovic la respinge… questa volta il Bologna non si lascia sfuggire l’occasione e dalle retrovie spunta un Pazienza che la ribadisce in rete. Ma a raffinare il tiro ci pensa Cristaldo, che è nella posizione giusta per deviare leggermente con il tacco destro. Et voilà! È un tripudio. Ci eravamo dimenticati come si costruivano le belle azioni, poi all’improvviso spunta questo capolavoro al Meazza. Ma manca ancora il secondo tempo, e purtroppo, anche se noi riusciamo a tirare fuori delle belle azioni, dall’altra parte c’è Icardi che sa fare i bei gol: al 63′ torniamo sotto di uno. Tuttavia, a questo punto tutti sappiamo che non può finire così. C’è aria di svolta. E, soprattutto, sta giocando titolare Kone, che da un po’ non vedevamo in campo perché indisponibile e che, come ormai tutti sappiamo, ha un’ineludibile missione da compiere: segnare contro Mazzarri, qualsiasi squadra lui stia allenando, in qualsiasi torneo si stia giocando, che sia Coppa Italia o Serie A. Ci riesce anche stavolta, dieci minuti dopo il gol di Icardi, grazie ad un cross di Mantovani. È proprio davanti alla porta; la palla arriva, il destino è segnato: in due tempi la mette dentro, nessuno può fermarlo. Potrebbe essere una legge fisica: se mettiamo in un campo Kone, una palla e sulla panchina avversaria Mazzarri, sappiamo a priori che prima o poi la squadra di Mazzarri prenderà gol, fisso. Questo gol era forse l’unica cosa prevedibile di tutta la partita… Siamo felici e appagati, tutto finalmente sembra girare per il verso giusto, il cuore è più leggero e la gloria ci illumina. Invece no: Mantovani commette fallo su Palacio, in area. Tutta la meraviglia che avevamo costruito in ottanta minuti, distrutta così, per un rigore? Ovviamente no. Per la seconda volta, dopo il dribbling di Garics su Nagatomo, succede l’imprevedibile. E stavolta, l’uomo del destino è Curci. Il Principe Milito contro Curci, che di titoli “nobiliari” non ne ha: ma il nostro eroe senza titoli dimostra lo stesso molta nobiltà di cuore, e il rigore al Principe glielo para, eccome se glielo para! Iniziando poi a saltellare davanti alla porta come impazzito. Secondo mantra del giorno: Curci-para-un-rigore-a-Milito. Succedono cose incredibili al Meazza, anche se la cosa più incredibile sarebbe stato vincere con un bel gol di Acquafresca al 93′ – e dire che c’è anche andato vicino… ma forse il destino ha deciso che il suo momento non è ancora arrivato. Forse arriverà. Dai Robert, fai tua questa missione. Come Kone, che quando c’è Mazzarri non si dimentica mai di segnare. Ma l’importante è che la missione sia chiara a tutta la squadra, che ha dimostrato di saperla compiere in questa ultima partita. Siamo a 27 punti e dobbiamo farne ancora… forza ragazzi, non dobbiamo fermarci qui!

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