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Bologna

The Day After – 27 Mar

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Un film già visto

Come cancellare la gioia di una vittoria ( quella di domenica contro il Cagliari) in meno di settantadue ore: non c’è che dire, in quanto a sofferenza e colpi bassi il Bologna 2013-2014 non è secondo a nessuno. Una squadra costruita apposta per far saltare i nervi, anche al più grande degli ottimisti. Persino Tonino Guerra, vedendo tale scempio, avrebbe probabilmente ritrattato la sua famosa massima.

Neanche il tempo di gustarsi i tre punti diventati, quest’anno, una rarità pressoché assoluta, che già incombono nuovi problemi: colpa del maledetto turno infrasettimanale, storicamente avverso ai colori rossoblù? No di certo. O almeno non stavolta. Perché quando perdi 3-0 ( 3-0!) contro non solo una diretta concorrente, ma una squadra palesemente inferiore sotto quasi tutti i punti di vista ( la reale differenza tra Chievo e Bologna sta nel fatto che i clivensi hanno Paloschi), c’è ben poco da recriminare. Un bel mea culpa, in questi casi, è decisamente la soluzione migliore.

Siamo seri almeno una volta: il Bologna attuale è una squadra scandalosa, punto e basta. Non servono altri aggettivi.

Difesa inguardabile, attacco spuntato e in crisi d’identità ( basti pensare al fatto che il capocannoniere della squadra sia Konè…) ed un centrocampo che senza Perez diventa inadeguato anche per l’Interregionale: il tutto nella cornice di un allenatore ormai palesemente allo sbando, capace di sostituire il buon Garics dopo mezz’ora con un abulico Laxalt e senza un’ idea chiara di gioco da sviluppare.

D’altronde però, prendersela con Davide Ballardini da Ravenna sarebbe effettivamente ingiusto: in fondo, non può avere di certo colpa il mister romagnolo di questa scomoda e complicata situazione, accentuata dalle pesanti assenze di Konè ed Antonsson, oltre a quella momentanea di Perez. Il materiale tecnico a disposizione, si sapeva, è di una pochezza disarmante.

Salvarsi sarà dura, ma c’è un elemento che in fondo conforta: il basso livello da minimo storico di un campionato di serie A da censura ( calcisticamente parlando), con ipotizzabili quote salvezza mai state così basse.

E’ davvero incredibile, del resto, come ad oggi una squadra come il Bologna sia potenzialmente salva: perde praticamente sempre, ma rimane nella stessa posizione di classifica. Roba da non crederci, eppure è così.

In fondo, questo finale di stagione, non sarà che un salto nel recente passato: tornare a sperare che arrivi il Milito di turno, gufando i risultati delle altre e sperando almeno di non prenderle ogni domenica.

Nell’attesa che quest’agonia finisca al più presto…

 

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