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Sandy Flash Back – Il giocatore che vinse da solo – 28 Mar

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Si dice sempre che il calcio sia fatto per giocare undici contro undici, che gli individualismi non siano mai un bene per una squadra, e che un singolo giocatore non possa decidere le sorti di una partita da solo, a meno che non si chiami Maradona, Messi o Cristiano Ronaldo. Beh, io posso dire che non sempre è così, io l’ho visto, ho visto un giocatore col numero 10 rossoblu sulle spalle vincere una partita da solo, senza che gli avversari potessero far niente per fermarlo.

Era il 30 ottobre 2010, l’Atalanta lanciatissima, che aveva recuperato velocemente la penalizzazione di -6 a causa del calcio scommesse, veniva a far visita a un Bologna non ancora del tutto guarito dal pessimo inizio di campionato. La cura Pioli, dopo il disastro delle prime partite con Bisoli, non aveva ancora dato a pieno i suoi effetti, capitan Di Vaio era ormai a secco di gol da quasi sette mesi, una crisi dalla quale sembrava non riuscire più ad uscire, ma i rossoblu volevano fare uno scherzetto ai nerazzurri nel week end di Hallowen, ed entrarono in campo determinatissimi, andando vicino al gol quasi subito con Acquafresca. Ma al settimo minuto ecco la doccia fredda, Denis imbeccato in area da Peluso, tira prima contro un difensore, poi grazie al rimpallo a suo favore si ritrova la palla tra i piedi e dopo un dribbling torna a tirare, bucando Gillet e spedendo il pallone in rete,1 a 0 per l’Atalanta. I felsinei provarono subito a rialzare la testa, andando vicino al gol con Di Vaio che vide fermato il suo colpo di testa da calcio d’angolo solo da una prodezza di Consigli, ma fu l’Atalanta a creare i maggiori pericoli, andando vicino al raddoppio in più di un’occasione.

La partita sembrava ormai già indirizzata, e i tre punti sembravano cosa fatta per i bergamaschi già prima della fine del primo tempo, fino a quando “lui” decise di vincere, prese in mano la squadra e la condusse alla vittoria da solo, con tre lampi…

Al secondo minuto di recupero prese palla al limite dell’area nerazzurra, entrò in area sgusciando in mezzo a tre difensori e poco prima di trovarsi solo davanti al portiere venne steso da Capelli, rigore per il Bologna, che Marco Di Vaio si incaricò di battere e che segnò, mettendo fine a quel digiuno ormai insopportabile per un’attaccante come lui!!!!

Il secondo lampo arrivò al terzo minuto del secondo tempo, quando lanciato da Acquafresca, entrò in area palla al piede e trafisse Consigli di destro per la seconda volta, e portando in vantaggio il Bologna.

L’Atalanta continuò ad attaccare, andando in cerca del meritato pareggio che sfiorò in più di un occasione, ma al ventitreesimo minuto del secondo tempo “lui” decise che il suo compito non era ancora finito, e per mettere in cassaforte i tre punti regalò l’ultimo lampo….

L’arbitro fischiò una punizione a sinistra della trequarti per i rossoblù, il nostro numero 10 se ne incaricò, e con una facilità disarmante calciò il pallone perfettamente sulla testa del difensore Simone Loria, che battè Consigli per la terza volta e segnò il suo unico gol in maglia rossoblù.

A nulla servirono i successivi attacchi della squadra bergamasca, “lui” aveva deciso che il Bologna doveva vincere la partita, ed il risultato non cambiò più, il Bologna vinse 3 a 1, conquistando i primi tre punti casalinghi in quella stagione.

Io posso dire di averlo visto, di aver visto quella partita, di aver visto un giocatore diverso da Maradona, Messi o Cristiano Ronaldo vincere da solo, posso dire di aver visto Gaston Ramirez, il numero 10 uruguaiano che fece innamorare tutta Bologna con le sue giocate, decidere di prendere per mano la sua “povera” squadra e battere da solo l’Atalanta, come solo i veri campioni sanno fare.

 

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