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CorrBo:”Con i lavori dello stadio il Bologna a Ferrara per un anno” – 18 giu

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“Chiunque sarà il Sindaco, asse del club col Comune per le risorse”

Le azioni del nuovo Dall’Ara, in questi ultimi giorni di campagna elettorale bolognese, hanno subito una vertiginosa impennata. Dopo decenni di quasi assoluto disinteresse per la cosa rossoblù, oggi il restyling dello stadio è diventato di colpo uno degli argomenti più cari ai candidati sindaco della città. Ma esattamente quale ruolo giocherà il Comune nella partita del Dall’Ara?

Da tempo a Casteldebole parlano di «sostenibilità economica del progetto», quale condizione sine qua non per la ristrutturazione del Dall’Ara. Ottenuto un sostanziale via libera da Ministero e Soprintendenza al progetto preliminare presentato, ora Fenucci e soci dovranno definire in collaborazione con l’amministrazione comunale un piano di reperimento delle risorse necessarie per portare a compimento lavori. A grandi linee le spese ammonteranno a 50-60 milioni di euro. Gran parte dell’investimento (indicativamente 40 milioni) se l’accollerà la società, ma quello che resta dovrà arrivare da un’operazione immobiliare da definire e concludere in sinergia con il Comune. In attesa del verdetto di domenica, si può cominciare già a definire l’intervento che spetterà al prossimo sindaco. Per comprendere i piani del Bologna, bisogna rifarsi all’esperienza della Juventus. Per realizzare lo Juventus Stadium, il club ha investito suoi capitali nel progetto, ha venduto in anticipo parte degli spazi commerciali interni allo stadio e ha beneficiato di una plusvalenza di 35 milioni dovuta al cambio di destinazione d’uso del terreno concessogli dal Comune di Torino (da agricolo a commerciale).

Quest’ultimo passaggio è quello che il Bologna chiederà alla nuova giunta. L’idea più gradita agli uomini di Saputo è quella di rendere produttiva l’area dell’Antistadio. Ma nel caso in cui fosse in qualche modo vincolata, il club potrebbe anche trattare su un’altra area ancora (da definire). Calcolatrice alla mano, a Casteldebole hanno stimato che una valorizzazione immobiliare si rende necessaria per realizzare un fruttuoso restyling del Dall’Ara. Per far crescere il Bologna sotto il profilo sportivo si cercherà di indirizzare i capitali del magnate canadese verso il comparto tecnico, e non a colmare all’infinito le perdite di bilancio. Oggi, al netto della campagna acquisti, le spese correnti del Bologna superano di 12 milioni gli incassi. L’obiettivo dei contabili rossoblù è di saldare quel gap con gli introiti dello stadio, indirizzando i milioni di Saputo nel parco giocatori, così da migliorare prestazioni e risultati. Lo stadio dovrà garantire un flusso di ricavi per il club.

Se il progetto stadio non si realizza, il magnate canadese a lungo andare potrebbe decidere di salutare.E anche in questo l’amministrazione comunale giocherà un ruolo decisivo. Alla partita dovranno partecipare pure i tifosi.

Durante i lavori la squadra dovrà giocare altrove. Le opzioni sono tre al momento: Ferrara, Parma e Modena. Ferrara pare la destinazione più adatta. Al sacrificio economico della proprietà, i tifosi saranno chiamati a rispondere con un sacrificio logistico e un comportamento inappuntabile. Non sarà un esilio infinito. Il Bologna conta infatti, correndo, di poter regalare alla città un Dall’Ara nuovo di zecca in 16 mesi. Se i lavori partiranno nell’estate del 2018, già per la stagione 2019/20 il Bologna avrebbe lo stadio nuovo in cui giocare.

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