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Auguri Rossoblù: Lazaros Christodoulopoulos – 19 dic

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Tu Corri.

 

È l’anno del Signore 2001: Harry Potter sbarca per la prima volta al cinema, diventando da subito un mito ed un idolo per parecchie generazioni a venire; Johnny Depp sbanca il botteghino con Blow, ad oggi uno dei migliori film degli ultimi 15 anni; Ben Stiller anticipa la Duck Face nel successo cinematografico Zoolander. In Italia la musica conosce una decisa impennata grazie a singoli che, per settimane e settimane, domineranno la scena canora: XDono di Tiziano Ferro diventa hit in tempi assai brevi, Neffa cantava La mia Signorina, cambiando decisamente genere da quel guaglione che tanto apprezzavamo nell’ambiente underground bolognese. I Gemelli DiVersi, al contrario, uscivano con Tu Corri, un brano dal forte contenuto calcistico che, da lì a pochi mesi, sarebbe diventato la colonna sonora di tantissimi video di Youtube a tema pallonaro. Ed è proprio dal World Wide Web che nasce la storia di oggi: saltiamo in avanti di ben 12 anni; fa freddo a Bologna, ma non è questa una novità; la società felsinea sta cercando, a costi contenuti, di puntellare una squadra che sì, sta andando bene, ma non c’è limite al meglio (solita routine parte 2); il fatto strano è che stavolta ci azzecca e pesca dalla Grecia tale Lazaros Christodoulopoulos, ai tempi al Panathinaikos, per migliorare il reparto avanzato. Del giocatore ellenico nessuno sa nulla, se non che gioca con un certo Leto, argentino, anche lui nelle mire della società petroniana. La fortuna del ventunesimo secolo è che esistono video su qualsiasi giocatore, il che rende assai facile ai tifosi bolognesi farsi un’idea sul prossimo acquisto della società di guaraldiana memoria. Lazaros (che è più corto da scrivere e più facile da dire), arriva sotto Le Due Torri, impara qualche parola dal connazionale Panagiotis Kone, ed è già pronto per scendere in campo. La stagione e mezzo con la maglia rossoblù è, a mio modesto parere, la perfetta reincarnazione di quel pazzo rap-commerciale di Grido e Strano, i due membri del gruppo, che decisero di dedicare quel pezzo al più grande piede mancino della storia del Calcio, Diego Armando Maradona. La storia di Lazaros in Emilia è particolare: venne da subito apprezzato per la corsa e la resistenza che gli permettevano, quasi sempre, di concedersi lunghe sgroppate sulla fascia, tanto era l’abisso a livello fisico con gli avversari. Negli ultimi mesi (quelli che precedettero la retrocessione) fu l’unico, o quasi, insieme a Pana, a sbattersi per davvero, senza inutili parole o dichiarazioni. Di questo, oggi, nel giorno del tuo compleanno numero 30, me ne ricordo con davvero tanto piacere perché, giocatori come te, pronti a correre finché corpo non li separi, il Mondo del pallone ha bisogno. Auguri Lazaros, Eterno Faticatore!

 

 

Foto paneecalcio

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