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Bologna vs Lazio 1 a 2: la cronaca del match – 26 ott

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Se l’horror IT non vi è bastato, vi consigliamo di rivivere il primo tempo di Bologna-Lazio. I 45 minuti iniziali dei rossoblù sono stati davvero da paura e di fatto hanno condannato il Bfc alla seconda sconfitta consecutiva. L’assenza dei due fari Poli e Palacio ha creato le premesse giuste per un horror di qualità. Il secondo tempo ha regalato più suspance, grazie all’autorete dell’1 a 2 di Lulic. Ma da horror, la partita del Bologna si è trasformata nel “Deserto dei tartari”, celebre romanzo di Dino Buzzati. Come nel libro, anche sul terreno di gioco del Dall’Ara, i felsinei attendono invano un pareggio che mai arriverà.
Ma riavvolgiamo il nastro del primo tempo e rileggiamo le pagine della seconda frazione di gioco.

COME “IT”

Dopo il brutto episodio di antisemitismo da parte dei laziali (proseguito al Dall’Ara con cori fascisti proprio nella Curva Arpad Weisz), il pubblico bolognese ha tanta voglia di rivalsa sugli avversari. Questo sentimento viene trasmesso in qualche modo anche agli uomini di Donadoni. I petroniani, infatti, iniziano con tanto entusiasmo e schiacciano gli ospiti senza troppa fatica. Ma alla prima ripartenza il Bfc affonda come il Titanic. In questo caso l’iceberg porta il nome di Milinkovic-Savic, che si trova a galleggiare al limite dell’area. Terzo minuto: Lulic per Savic e 1 a 0 Lazio!
La dolce melodia di Celin Dion accompagna il naufragio rossoblù. Donadoni prova a sbracciarsi ma è tutto inutile. Nel giro di due minuti Immobile centra due pali. Al 17′ l’attaccante dribbla Mirante e colpisce il legno, mentre al 18′ fallisce anche il calcio di rigore. Il Bologna si illude di riuscire a rialzarsi, ma il raddoppio è solo rimandato di una dozzina di minuti. È fatale infatti al 29′ l’uscita a farfalle di Mirante, che consegna a Lulic un gol facile facile. Bologna 0, Lazio 2.
I padroni di casa sono ormai in balìa della corrente e rischiano di annegare alla fine del primo tempo con i due clamorosi pali di Immobile, a tu per tu con Mirante, e di Lucas Leiva con incornata da un metro su calcio d’angolo.
I 45 minuti di horror terminano tra gli applausi del pubblico (laziale) e lo sgomento del passionale tifo bolognese.

IL DESERTO DEI TARTARI

Nell’intervallo Donadoni non cambia niente ma cambia tutto. L’allenatore non effettua sostituzioni, ma striglia i suoi, che entrano in campo decisamente più aggressivi. La Lazio invece si presenta a inizio di secondo tempo come uno studente a scuola al rientro dalle vacanze estive. La somma dei due atteggiamenti ha un unico esito: il gol del Bologna. Al 50′ Nagy mette in mezzo un pallone forte per l’inserimento di qualche incursore, magari il tanto atteso Mattia Destro. Il numero 10 è però lontano anni luce dall’ennesimo riscatto, e l’unico giocatore ad inserirsi è Erick Pulgar. Il mediano è in leggero ritardo, ma ci pensa Lulic a dimostrarsi solidale con i felsinei, insaccando in rete con il ginocchio l’1 a 2. Potrebbe iniziare la rivalsa a tinte rossoblù, ma la rivoluzione non prende mai piede. La sfida prende i connotati del romanzo “Il deserto dei tartari”, con i felsinei che ci provano senza mai mettere in difficoltà la Lazio e senza mai dare la sensazione di poter ribaltare il match. Le occasioni sono davvero pochissime. Qualche guizzo di Verdi, ma il fantasista è incapace di prendere per mano i propri compagni di squadra. Ci prova il neo entrato Falletti a spaccare la partita, ma le uniche vere chance sono i corner sfiorati di testa da Adam Masina. Troppo poco insomma per tentare di pareggiare i conti. Addirittura è la Lazio a mangiarsi il gol al 90′: palla di Immobile per Parolo che mette a lato! C’è un’ultima occasione per i padroni di casa, che ci provano di più con i nervi che con le idee. Nagy è l’ultimo ad arrendersi ma sbatte contro Strakosha e contro il dischetto del direttore di gara che sancisce la fine del match. Il pareggio atteso non arriva e il secondo tempo si conclude senza troppo rumore. Bologna-Lazio 1 a 2.

NO POLI&PALACIO, NO PARTY

No Poli&Palacio, no party. Al Bologna di questa sera sono mancate proprio le caratteristiche dei due giocatori. Il peso offensivo dell’ex Inter avrebbe creato certamente qualche grattacapo in più in attacco, senza considerare la grande esperienza di Don Rodrigo. Forse però è stata l’assenza di Poli a pesare maggiormente. La mediana del Bfc è apparsa morbida come un panetto di burro sciolto. Nessun centrocampista ha tamponato con falli e tackle come sa fare l’ex Milan. E tutto ciò ha gravato sull’andamento della partita dei rossoblù.
Dipendiamo da Poli e Palacio, ma va assegnata una identità di gioco anche in assenza dei due, o questo Bologna sarà una squadra davvero molto limitata. Con il 2016/17 come ricordo vivo.

 

Fonte immagine di copertina: Corriere.it

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