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Bologna

Resto del Carlino – Via Al Semaforo Verde

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L’inversione di tendenza del Bologna passa dai giovani, e più precisamente da tre nomi: Svanberg, Orsolini e Calabresi.

Il primo classe ’99, Mattias Svanberg, ancora a quota zero in termini di goal e assist, ma comunque decisivo negli otto punti delle ultime sei partite: sempre titolare in tutte le vittorie, vicino anche al goal contro il Sassuolo, già nel mirino di mezza serie A ( Juve in primis).

Il secondo, Riccardo Orsolini, classe ’97, entrato ultimamente nella formazione titolare, con la rete decisiva contro l’Udinese a far da prova inconfutabile per convincere Pippo Inzaghi. Da esterno a mezz’ala, la duttilità è senza dubbio una delle sue tante armi di forza.

Il terzo infine, Arturo Calabresi, il più anziano dei tre in termini di età, ma comunque non sopra i 22 anni ( classe ’96), acquistato per pochi spicci dalla Roma ed oggi elemento fondamentale della retroguardia rossoblù: col Sassuolo ha causato il rigore del pareggio, ma questo non può certo macchiare un’ottima prestazione ed un campionato fin qui impeccabile ( ha pure segnato, per la cronaca, il goal del definitivo pareggio col Toro, segnalandosi come difensore col vizio del goal).

La rinascità rossoblù passa dunque dai piedi giovani del trio sopra detto, che se unita alla crescita dei veterani Poli e Dzemaili, in ripresa dopo l’avvio opaco, spiega in poche righe i motivi del buon periodo rossoblù, in ripresa dopo l’avvio deludente.

 

fonte: Resto del Carlino

 

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