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Il Resto del Carlino – I cinque nodi di Saputo

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crediti immagine: Damiano Fiorentini - 1000 Cuori Rossoblu


Nonostante le difficoltà evidenti di questo inizio di stagione, Joey Saputo nell’intervista concessa al “Corriere di Bologna” si è rivelato ottimista sul futuro e sulla possibilità di raggiungere l’Europa, confermando la volontà di continuare ad investire e di non voler cedere il club. I soli 7 punti conquistati finora sono però solo la punta dell’iceberg di congeniti problemi che il club si trascina da diversi anni.

Il primo. La mancanza di una continuità progettuale: i cinque allenatori (e altrettanti direttori sportivi) cambiati in otto stagioni denotano un’incertezza sulla progettualità sportiva a lungo termine. E’ vero, il calcio è figlio di risultati, ed in certi casi il cambio in panchina era quantomai necessario, ma è altrettanto vero che – salvo Inzaghi – tutti gli allenatori sono subentrati in corsa. Il calcio è fatto di cicli che si aprono e si chiudono, ma nessuno ha mai garantito quel tanto chiacchierato salto di qualità.

Due. Il recente passato ci ricorda che il miglior piazzamento del Bologna è stato quello della stagione 2018-2019, 47 punti e decimo posto con Mihajlović in panchina dopo l’esonero di Inzaghi. Curioso come questo exploit sia arrivato proprio quando il Bologna era con l’acqua alla gola e con un piede in serie B. Quel che è certo è che i tifosi spererebbero di raggiungere e migliorare questi risultati senza dover necessariamente sfiorare il baratro della cadetteria. Le altre stagioni si sono contraddistinte per il più totale anonimato e per il preoccupante e graduale distacco della tifoseria. 

Terzo. E’ vero, il Settore Giovanile rossoblù negli ultimi anni è evidentemente migliorato. I diversi giovani rossoblù impegnati con le rispettive nazionali, gli ottimi risultati di Under 17 (scudetto) e Under 18 (finale), oltreché l’ottimo girone di ritorno della Primavera (già vincitrice anche della Viareggio Cup nel 2019) dello scorso anno lascerebbero ben sperare. Tuttavia, di giocatori rossoblù provenienti dalle giovanili e poi approdati stabilmente in Prima Squadra non v’è traccia. Amey, Raimondo, Urbanski, Stivanello e Bagnolini sono sicuramente profili interessanti che si è deciso di mantenere in Primavera, considerate le scelte di mercato del club di questa estate. 

Quarto punto. I conti non tornano. Nonostante le diverse plusvalenze degli ultimi anni (Hickey, Svanberg, Theate, Tomiyasu, Skov Olsen, Verdi e Diawara), il club ogni anno soffre pesanti perdite a bilancio e gli investimenti più importanti di Saputo (Barrow, Orsolini, Sansone e Soriano) non stanno certo rendendo secondo le aspettative.

Ultimo punto. Il nuovo stadio. Nonostante l’incremento dei costi dovuti alla pandemia da Covid-19, Saputo non ha intenzione di arretrare sul progetto. Il chairman rossoblù e la società sperano di ottenere il via libera per il restyling a marzo quando dovrebbe arrivare l’ok al progetto PNRR per l’antistadio e per l’allestimento dello stadio temporaneo che, ultimati i lavori del nuovo Dall’Ara, ospiterà la Primavera. 

fonte: Massimo Vitali – Il Resto del Carlino

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