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IL GRILLO PENSANTE – Il momento è adesso

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Where the hell are you Mr. President?” è l’accorato appello comparso sui cancelli di Casteldebole mercoledì scorso, non una capricciosa richiesta di attenzione ma una frustata verbale all’azionista di maggioranza che resta trincerato in un assordante silenzio mentre il castello rossoblù sembra crollare un pezzo alla volta. Partita dopo partita. “Dove diavolo sei Signor Presidente?” è anche una diffida diretta della Curva Andrea Costa a chi amministra la società all’interno dei confini nazionali, un grido d’aiuto transoceanico che scavalca i (potenziali) colpevoli di un avvio di stagione desolante. Troppo desolante. I tifosi si sentono intrappolati in un sempre più inafferrabile tempo futuro, nella rincorsa ad una realtà più scintillante che non si materializza mai e che contestualmente impone di vivere il presente come un’attesa soporifera, apatica, raramente interrotta per eccesso di pathos. L’attesa che le ambizioni costantemente procrastinate verso un tempo indefinito vengano finalmente coniugate al presente.

 

La realtà racconta di un’ultima settimana neppure troppo malvagia; il proibitivo turno di campionato nella tana del magnifico Napoli di Spalletti si è conclusa con un’onorevole 3-2 in favore della capolista, prova celebrata da alcune testate giornalistiche come gagliarda da parte del Bologna sebbene i giudizi sembrerebbero molto condizionati dall’andamento della partita e dalla sconfitta di misura. L’onestà intellettuale pretende la fredda oggettività e i 31 tiri dei partenopei (Fonte OneFootball, record stagionale in Serie A) tra cui 2 pali fanno intendere che la dimensione della sconfitta sarebbe potuta essere ben più ampia, oltre al fatto che la topica di un Meret quasi inoperoso aveva consentito a Barrow di impattare ad inizio ripresa con un tiro tutt’altro che irresistibile. Resta comunque la sensazione di una squadra più combattiva rispetto alle ultime uscite (forse gli albori del lavoro di Thiago Motta) e la scoperta di Zirkzee…che sia stato finalmente scovato un vice-Arnautovic degno di un ruolo più importante del vice-Arnautovic?

Un brodino è arrivato dal passaggio del turno in Coppia Italia, in questa fase non è indicato dimostrarsi schizzinosi neppure dinanzi allo striminzito 1-0 contro una squadra di cadetteria come il Cagliari; i giorni dei ceselli e dei ricami devono ancora arrivare, intanto sarà positivo poter rigiocare gli Ottavi di Finale della seconda competizione nazionale a distanza di ben 4 anni. A metà Gennaio si incroceranno le armi all’Olimpico con la Lazio.

 

I segnali di vita degli ultimi giorni non avranno alcuna valenza se il Lecce di Marco Baroni non rientrerà in Puglia a mani vuote, lo scontro diretto coi salentini può contemplare un unico risultato per allontanarsi dalle sabbie mobili della zona retrocessione e poter affrontare con più fiducia le successive sfide con Monza e Torino. Tre partite che segneranno lo spartiacque della stagione rossoblù. Al momento i noiosi campionati degli ultimi anni appaiono quasi un obiettivo decoroso che, per essere raggiunto, è intuibile pensare sia necessario uscire indenni dall’imminente trittico di partite; viceversa, la posizione di Thiago Motta (1 punto in 4 partite) diventerebbe rovente e la stagione assumerebbe sempre più i contorni di un’autentica Via Crucis. Il momento di svoltare è adesso.

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