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Bologna-Palermo: le parole di Iachini e Rossi – 18 ott

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Settima sconfitta in otto gare per il Bologna che non è risucita a fare risultato neanche contro il Palermo. La squadra di Iachini ha fatto lo stretto indispensabile per ottenere i 3 punti, sfruttando al meglio le occasioni avute nell’arco dei 90’. Dall’altra c’è stato un Bologna ancora troppo discontinuo e incapace, di fatto, di produrre una reazione concreta dopo il goal del vantaggio di Vazquez.

IACHINI – Prorio l’allenatore del Palermo ha analizzato così la gara: “Eravamo tranquilli, sapevamo che con il lavoro e con il recupero della condizione di alcuni giocatori, i risultati sarebbero arrivati. Dovevamo recuperare soprattutto Gilardino che, purtroppo, non ha fatto la preparazione con noi. Il ritiro è servito per stare insieme e lavorare in maniera giusta e anche quello ci ha permesso di recuperare anche qualche ragazzo che non stava molto bene. Solo con il lavoro sul campo arrivano i risultati. Il goal sbagliato da Gila? Ho tremato per il famoso detto ‘goal sbagliato goal subito’ e soprattutto perché se non chiudi la gara rischi di subire il pareggio”. Poi sul modulo e sul ritorno a 3 dietro:”Avevamo problemi sugli esterni e quando sono mancati, mi son dovuto inventare qualcosa e cambiare modulo. Davanti, poi, non avevamo Gilardino, poi con il recupero di alcuni giocatori siamo tornati al 3-5-2. In passato ho sempre giocato a 4 ma contano le caratteristicghe dei giocatori”.

ROSSI – Dopo il collega rosanero, anche Rossi si è presentato per cercare di fare il punto sulla sconfitta. Queste le sue dichiarazioni: Abbiamo dimostrato fragilità e abbiamo perso serenità e raziocinio. Va detto, però, che non è facile arrivare 4-5 volte davanti al portiere contro una squadra che si chiude. Nel momento stesso in cui c’è l’ennesima sconfitta, sarebbe troppo semplice dire che la differenza l’ha fatta l’occasione sfruttata dagli avversari, al contrario nostro”. Rossi sembra anche avere la soluzione giusta per uscire da questo momento:  “Dobbiamo lavorare sulla  testa, sulle gambe e sull’autoconvinzione. Resta il fatto che oggi ho visto una bella squadra e che in campo eravamo messi bene. Se ne esce migliorando nell’autostima e devi anche avere un po’ più di personalità. Oggi per non lasciare la palla in fallo laterale l’abbiamo ributtata in mezzo e abbiamo preso goal. Non vedo una squadra morta e spenta, ma devo trovare la chiave giusta per questi giocatori. Devo trovare altre soluzioni: vedo una squadra delusa che magari un episodio negativo lo vede come macigno. Siamo legati ai risultati ma non posso pensare con la testa degli altri (parlando di membri della società, ndr), posso solo mettere a disposizione la  mia professionalità. Se fossi un dirigente e scegliessi un allenatore, lo cambierei solo se perdesse di mano la squadra”.

A chi gli chiedeva se questa squadra ha difetti strutturali, ha risposto così: “Non esiste la squadra perfetta. Magarai ci sono difetti strutturali ma bisogna lavorare anche su questo. Sono il responsabile e devo assumermi anche le colpe. Anche se abbiamo difetti, sono messo lì per cercare di colmarli. Da parte mia non sentirete mai uno scarica barile a livello di responsabilità. Nel momento in cui ho accettato ero convinto che questa squadra potesse centrare l’obiettivo”. Non è mancata anche una battuta su Destro che oggi ha sprecato una clamorosa palla goal: “Ci aspettiamo tutti qualcosa dai gicatori che possono dare quel qualcosa in più. Destro ha avuo 2-3 poccasioni e non l’ha messa dentro, poi tocca anche all’attaccante cercare la situazione migliore e farsi trovare pronto”.

Sulle scelte iniziali e sul cambio Mounier-Mancosu: “Ho  scelto Rossettini anche perché in un momento di difficoltà è giusto affidarsi ai giocatori esperti che riescanio a dare una mano ai ragazzi. Vorrei evitare un eccesso di reponsabilità con ragazzi che non avendo vissuto certe situazioni, magari non le sanno gestire. Mounier, invece, veniva da dieci giorni travagliati e visto che non riuscivamo a pressarli alti ho scelto di mettere Mancosu”.

Chiusa finale sui fischi: “La gente ha il dirittio e il dovere di esprimersi come vuole. Sono un uomo di calcio e li ho trovati legitttimi dopo sette sconfitte. Non li ho trovati offensivi, anche perché fin quando si stava giocando sono stati vicini alla squadra”.


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