Tennis
L’ultima magia
Il tennista ligure ha annunciato il proprio ritiro dopo un magico duello contro Alcaraz: auguri Fabio!
Ci ha lasciati così, a modo suo. Fabio Fognini ha dichiarato che, al termine di questo Wimbledon, per lui indimenticabile, si ritirerà ufficialmente dal tennis giocato. A noi, il suo talento folle e quel modo tutto italiano di vivere i match mancheranno tantissimo. Perché Fabio non era solo un’icona dello sport, ma anche una persona vera, genuina, spontanea, che ha saputo imparare dagli errori. Proprio, se ci pensate bene, come il suo gioco, ricco di colpi di genio, spesso discusso e criticato ma che, alla fine, non vedremo mai più. Perché, anche dal punto di vista tattico, un Fogna non può più rinascere.
Il peso della Nazione
Fluidità e dolcezza. Questi sono i primi due aggettivi che verranno di sicuro in mente ai suoi tifosi, quando penseranno ancora a chi è stato il ligure. Campione slam in doppio, leggenda di Davis, eroe e trascinatore di un’Italia che non aveva alcun appiglio tranne lui. Il suo popolo spesso lo criticava, quasi per quell’eccesso di affetto tutto all’italiana, ma lui è sempre cresciuto durante il percorso. La sua è stata una crescita a livello umano, l’avventura di una vita, e questo lo rende veramente unico, diverso. Che poi, se ci pensate bene, quando mai ha deluso veramente i tifosi? Magari non avrà raggiunto il potenziale che tutti intravedevano. Ma c’è sempre stato, per sé e per la nazionale. In più, non dimenticate, ha convissuto con gente come i Fab 4, Wawrinka, Del Potro, Berdych e tanti altri. Insomma, siete davvero sicuri che potesse fare tanto di più?

Fabio Fognini a Miami (© depositphotos)
Anche se voi lo foste, lui ha l’anima in pace. Lo ha affermato nelle scorse settimane, con la sua classica trasparenza che lo ha fatto amare, rendendolo una leggenda. Per una volta, sentiamoci di essere d’accordo con Fabio, che ha trainato un paese per diversi anni a suon di rovesci lungolinea.
Un’icona unica
Nel tennis moderno, ricordavamo in apertura, non potrà più esserci un altro Fabio Fognini. Può sembrare un’affermazione esagerata, ma è proprio così. In un gioco sempre più dominato dal servizio e dalle botte da fondo, il ligure resterà l’ultimo di una specie a rischio d’estinzione. Lo ha dimostrato anche contro Alcaraz, giocando un match di livello stellare nonostante le difficoltà fisiche e tenendo il campione spagnolo in campo fino al quinto set. Soluzioni brillanti, scambi divertenti e magie, ma anche tweener, smorzate e sorrisi: un incontro come quello dev’essere il modello da cui ripartire. Perché i valori in campo c’erano tutti e, anche se lo sport è in evoluzione, vedere giocare un Fognini resta la cosa più divertente del mondo. Anche quando era a mezzo servizio, buttava il cuore oltre l’ostacolo, di peso.
Questa è l’immagine di Fabio che vogliamo ricordare. Un tennista libero, che si ritira quando lo sente opportuno, senza macchiare un’eredità. Noi, orgogliosi dei suoi passi, non possiamo che auguragli un felice, meritatissimo riposo.
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