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Wimbledon – Richard Williams e la ragione per cui amiamo lo sport

La storia di una famiglia che ha dominato per anni il torneo di Wimbledon, attualmente in corso, ci può insegnare molto, anche di noi stessi

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Ognuno di noi, in una fase più o meno duratura della propria vita, ha trovato negli sport una passione. Miliardi di persone si sono appassionate ai gol di Messi e Ronaldo, alle triple di Steph Curry e ai rovesci di Federer. Altri avranno trovato gioia e divertimento nel tentativo di emularli.

Ma perché amiamo lo sport? Le ragioni possono essere molteplici. L’attaccamento a persone care, che magari ci hanno trasmesso una passione, oppure il tentativo di restare in salute. L’adrenalina o l’unione. Ma i veri valori aggiunti dello sport sono le belle storie, quelle degli atleti sottovalutati che si fanno amare, mettendo in campo tutto ciò che hanno.

Poi, c’è il fine ultimo di una disciplina. Quando, praticandola, si eleva ben sopra alla semplice attività fisica, un atleta, per mezzo del suo sport, rompe una barriera e raggiunge un piano superiore. E proprio questa storia porta due ragazze, cresciute in ambienti avversi, sul tetto del mondo con il loro padre, un sognatore dedito alla famiglia.

Un quartiere difficile: i piani di Richard Williams

Richard Dove Williams Jr., noto per essere il padre delle sorelle Serena e Venus, nacque nel 1942. Dopo un matrimonio mal concluso, conobbe nel 1979 “Brandy” Price. L’anno dopo, vedendo in televisione la rumena Ruzici, si accorse che il tennis sarebbe stato un ottimo piano per fuggire da una realtà malfamata. Infatti, in quel periodo il montepremi dei tornei si stava alzando notevolmente, e i viaggi avrebbero allontanato la famiglia da quartieri poco raccomandabili.

Così fece una promessa a sé stesso: se avrò una figlia, la farò giocare a tennis.

La struttura del piano

Negli anni successivi, in attesa della nascita delle figlie, e poi della loro crescita, si mise a studiare quello sport, tramite delle videocassette. Addirittura, lui stesso imparò a giocare. Nel 1985, la figlia più grande, Venus, aveva quasi 5 anni. Suo padre le mise una racchetta in mano e, col passare dei mesi, trovò nella sorella Serena una compagna fedele di allenamento.

I primi problemi

L’ostacolo principale, almeno inizialmente, era economico. Richard, infatti, andava nei club di tennis a prendere palline usate per poter allenare le due figlie. Ma presto la situazione si aggraverà, forgiando irrimediabilmente il carattere delle figlie, due guerriere prima nella vita, poi in campo.

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