Fortitudo Bologna
Caja: «Ogni gara è una battaglia, nessuno ci regalerà niente»
Il commento di coach Attilio Caja al termine della sfida tra Fortitudo e Vigevano. Soddisfatto il coach della difesa

La Fortitudo impiega tempo ad ingranare, ma nel secondo tempo spinge sulla sua coppia di ali Mian-Aradori e centra la vittoria, 83-66, anche contro Vigevano. Partita a tratti complicata ma nel complesso gestita con saggezza, portata a casa grazie a una buona difesa e a qualche spunto individuale che regala l’ennesima gioia al Paladozza. Contento anche Attilio Caja, tutto sommato, che nonostante le tante arrabbiature nel corso della gara ha riconosciuto il lavoro svolto nelle retrovie dai suoi ragazzi. E la Fortitudo, soprattutto, continua a sognare in grande.
Il postgara di coach Attilio Caja
Ecco il commento di coach Caja a fine gara. «Prosegue la nostra serie positiva, ogni gara è una vera battaglia contro chi non ci regalerà mai nulla. La pressione su di noi per vincere è sempre tanta, c’è chi riesce a gestirla, chi invece no, di conseguenza ci sono sfide, come quella di stasera, dove è stata evidente la bella prova da parte di alcuni, quella di altri meno. Durante la settimana c’è chi in allenamento rende meglio, chi no. Per alzare ancora di più l’asticella serve che tutti facciano bene, però. In difesa stasera abbiamo concesso davvero poco, in attacco siamo stati al 50%. Aradori a mio avviso ha fatto una prestazione da Eurolega. Mian si è diviso tra due ruoli e ci tengo a mettere in evidenza li numeri di Vencato. Bolpin ha fatto pochi punti rispetto ma in difesa ha retto bene Mack. Questi hanno fatto una bella prova, altri mi auguro che facciano così più avanti».
«Ci sono leggerezze da limare, ma quella con Vigevano era una partita difficile, una squadra che nel caso avesse vinto sarebbe uscita dal Paladozza facendo capriole. Sembra facile a raccontarla così, che dobbiamo sempre vincere, ma siamo stati solidi in difesa. Singolarmente qualcuno è andato bene e altri invece no, ma non scordiamo che abbiamo battuto Vigevano, penultimo, dopo aver superato anche Piacenza ultima. Siamo in missione, i soldati devono essere pronti sempre. Qualcuno non ha ancora ben chiaro che dai suoi errori possono arrivare problemi, non abbiamo tempo e spazio per leggerezze, nessuna scusa o dolori vari. C’è chi riesce, concentrato, a fare bene anche sui carboni ardenti, non sentendo niente, mentre altri gridano dal male se vengono sfiorati».
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