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Fortitudo, la conferenza di Pavani e Carraretto – 13 Lug

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È il giorno del ritorno di Marco Carraretto, in casa Fortitudo. L’ex capitano della Effe torna come General Manager. Ma è anche il giorno dell’insediamento di Cristian Pavani come nuovo Presidente.

 

 

 

 

PAVANI. “Mi prendo questa responsabilità con grande voglia. Volevo riportare Marco qui, anche perché è una persona super. Ci ha messo pochissimo a decidere ed è stato l’unico giocatore che è andato via dalla Fortitudo senza scrivere nessun post sui social. Come da stile, suo, e della Fortitudo”. Esordisce così il neo Presidente, prima di fare un commento sulla Fondazione e sui tempi che comporta.Per la Fondazione ci vogliono due o tre mesi. C’è un impegno triennale e c’è tranquillità. Della Fondazione faranno parte 10 soci fondatori e 10 soci sostenitori. I primi governeranno la Fortitudo e decideranno chi gestirà la 103 e l’Academy. Abbiamo voluto costruire un percorso di continuità. Già un impegno di tre anni ci dà l’opportunità di programmare qualcosa di interessante. A settembre verranno fuori tutti i nomi di soci. Sono dieci imprenditori che hanno garantito l’opportunità di andare avanti. Ma non possiamo dimenticarci chi c’era prima. In questi anni di rinascita della Fortitudo sono stati pagati stipendi e fatte le iscrizioni. Non ci sono stati litigi e dimissioni. E, in più, non c’è mai stato un lodo, ma solo qualche giocatore che ha fatto furbo. E noi non ci siamo piegati. Differenze con la Virtus? In quel caso gli ingressi erano una tantum. Qui, invece, sono per tre anni. Abbiamo la certezza che, per tre anni, questa fondazione metterà nelle casse della società una cifra che si aggira tra i 400 e i 500 mila euro. Questo gruppo nasce per dare stabilità e avere eventualmente le basi per un campionato superiore”.

 

Dalla Fondazione al mercato. In entrata, ma soprattutto in uscita. “Cusin? Lo aspettiamo a braccia aperte. Ma è normale che un giocatore di quel livello possa aspettare opportunità di livello superiore al nostro. È contento della nostra offerta, ma ci sono degli aspetti tecnici da capire bene. È una scelta di vita ed è giusto che un giocatore che fa questa scelta possa prendere tempo. Sarebbe un valore aggiunto importante per noi. Ma nel caso in cui non dovesse arrivare, toccherà a Carraretto e Boniciolli valutare le strategie. Candi ha fatto una scelta di vita che non condivido. Reggio Emilia mi ha chiamato dicendomi di essere interessata al giocatore. Volevamo darlo in prestito, ma loro lo volevano solo a titolo definitivo. Gli ho parlato e lui in tre secondi mi ha detto che voleva andare a fare questa esperienza a Reggio. Siccome siamo una società seria, abbiamo fatto il bene del giocatore e abbiamo accontentato la sua volontà. Quella di andare a giocare A1. È stata una scelta intelligente non mettere i bastoni tra le ruote al giocatore. Mentre quella di Campogrande è una situazione più delicata. Ho parlato con Boniciolli e lui mi ha detto di prolungargli il contratto e, poi, di girarlo in prestito. Ho chiamato il procuratore per spiegargli questa idea e gli ho detto che lo avremmo mandato in una società amica, con Boniciolli che lo avrebbe continuato a seguire. Il procuratore ha detto che in quella società non lo avrebbe mandato. Ho provato a chiamare Luca, ma mi ha mandato un messaggio dicendomi che era meglio che io parlassi col procuratore. La Fortitudo non si piega a nessuno. Ci hanno mandato una raccomandata con cui ci comunicavano che erano usciti dal contratto. Vada dove vuole, ma non faccia post per ringraziare i tifosi almeno. Non è Boniciolli che li ha mandati via. È Cristian Pavani che lo ha fatto”.

 

Tra passato e presente:“Quattro anni fa quando abbiamo aperto il Palazzo eravamo in quattro e nessuno credeva in noi. Solo un certo gruppo credeva in noi. Va detto un grazie a chi ha messo le fondamenta. Piaccia o no, gli dico grazie. Se sono qui è anche grazie a chi era qui ad aprire gli uffici in cui c’erano i sigilli. Oggi siamo qui e va detto grazie anche a quelle persone. Come dico grazie a Matteo Boniciolli. Qualcuno si è permesso di fare quello striscione. Quando lo abbiamo conosciuto eravamo in DNB. Lui in Kazakistan prendeva 350 mila euro netti, ma è venuto lo stesso.

 

La convivenza con la Virtus nello stesso Palazzo? Voglio il mio Palazzo. Ma è chiaro che bisogna essere molto razionali. Un club che guarda avanti non può avere una convivenza, soprattutto a Bologna. È importante avere la nostra casa. Questo è il sogno. Torreverde? La prossima settimana si faranno tutte le carte. Un club moderno deve puntare ad aumentare il fatturato e noi pensiamo di poterlo fare anche attraverso questa scelta. Nasce un percorso che a breve vi verrà illustrato. Sulla riapertura della foresteria ci sta lavorando Politi. Arriveranno alcuni ragazzi da fuori. Riapriremmo un discorso interessane sulle giovanili. Abbiamo aperto un canale in Africa e stiamo investendo molto. Ci sono parecchi ragazzi, con gente che ci manda ragazzi, perchè sanno che sui giovani il nostro staff tecnico è il migliore in Italia”.

 

Poi aggiunge: “La campagna abbonamenti sarà lanciata a fine luglio. Per quanto riguarda gli sponsor stiamo lavorando e in queste due settimane incontrerò anche Ballandi che ci ha dato una grande mano. Speriamo continui con noi. Quest’anno mi hanno chiamato alcuni sponsor importanti per dirmi ‘noi ci siamo, vai avanti. Ti diamo anche più dello scorso anno’. In questi anni sono nati tanti fortitudini. Abbiamo fatto un ottimo lavoro. Poi c’è gente che critica, chiedendosi dov’è la società. La società è qui. Non ci piace parlare, ma lavorare. Per quanto riguarda la prossima stagione. Il 18 c’è il raduno, poi il 19 partiamo per Lizzano. Invece, per le prime due giornate di campionato stiamo valutando Rimini o Firenze per le prime due gare”.

 

 

 

 

CARRARETTO. “Sono felice di essere tornato in questa grande famiglia. Il nostro desiderio è quello di far crescere ancora questa squadra, dopo i recenti risultati. È un onore importante, con il desiderio di andare oltre i nostri limiti. Dopo la finale persa con Brescia, mi sarebbe piaciuto ritentare la scalata alla Serie A, da giocatore. Sono state fatte scelte diverse dalla società, ma senza rammarico. Ma il fatto che Cristian mi abbia chiesto di mettere a disposizione della Effe la mia esperienza è sicuramente la spinta che mi ha fatto tornare qui. Cosa serve per vincere? La determinazione del gruppo. E non si può dire che qui non si lavori per arrivare pronti nei momenti importanti. Ci saranno tante pretendenti ed è il gruppo che deve cercare la spinta giusta per arrivare in alto. Posso portare la mia esperienza nei momenti che contano. Questo penso possa essere un valore aggiunto. Lo scorso anno mi sentivo di poter dare un altro anno di qualità. Ma la spinta a smettere è arrivata anche per questa chiamata”.

 

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