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Quando la classifica non mente: Bologna in Europa dalla nona giornata

Il Bologna dimostra di meritare ampiamente il proprio posto in classifica: l’Europa non è mai stata abbandonata da quando è stata agganciata.

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Bologna Champions (© Damiano Fiorentini)
(© Damiano Fiorentini)

Spesso, sui social, è capitato a tutti – nessuno escluso, ci viene da dire – di leggere commenti provenienti ovviamente da tifosi di altre squadre che recitavamo: “Quest’anno è andata così per voi perché…”, e via di spiegazioni. Alla fine, è questo il bello di essere tifosi: tutto è smosso dalla passione, ed è difficile, in certi casi, essere oggettivi. Ma, in realtà, poi esistono i numeri, i fatti concreti e la dimostrazione sul campo. Il Bologna, oggi alla quarta piazza in classifica e aritmeticamente da due settimane in Europa, semplicemente è dove merita di essere. Se ieri parlavamo di stabilità e di come questa società e questo ambiente abbiano incarnato all’unisono questo termine, la dimostrazione è anche nei numeri di questa stagione.

Bologna, la zona Europa è tua dal 22 ottobre

Partiamo dal dato che sta nel titolo: il Bologna è dentro alle prime otto posizioni dal 22 ottobre, giorno della vittoria casalinga contro il Frosinone. Sono Lewis Ferguson e Lorenzo De Silvestri a portare con quei tre punti il Bologna all’ottavo posto e quindi in zona Europa: coincidenza vuole che siano i due capitani di questa squadra a chiudere la porta per non voltarsi indietro.

Dopo un inizio tentennante, vuoi per un calendario tutto fuorché agevole e vuoi per un naturale periodo di assestamento, i Rossoblù lottano da quel momento per le posizioni europee. Facciamo un esempio con la squadra più in forma dell’ultimo periodo: l’Atalanta. Con la sconfitta contro il Bologna del 23 dicembre, la squadra di Gasperini scivola al nono posto. La Dea già dalla settimana dopo rientra nelle zone che contano, ma questo serve a far capire come i Rossoblù siano stati costanti nel loro percorso.

Un quarto posto lungo quasi tre mesi: più Europa di così…

Dopo esserci arrivato, in coabitazione, per la prima volta tra la 16esima e la 17esima giornata, il Bologna si stabilizza al quarto posto dalla vittoria per 2-0 del 23 febbraio, al Dall’Ara contro il Verona. Esattamente dopo i tre fischi di Abisso, i Rossoblù si accomodano al quarto posto e, come una grande squadra, non lo mollano più. Il Bologna è, quindi, al quarto posto da esattamente 75 giorni, alla data in cui scriviamo.

Se – e non se lo augura nessuno, ovviamente – i Felsinei dovessero inciampare contro il Napoli, rimarrebbero comunque al quarto posto. e ad arrivare alla prossima sfida, la Juventus, sarebbero tra gli 85 (venerdì 17) e gli 88 giorni (lunedì 20). In realtà, la classifica dice che il Bologna si sta giocando addirittura il terzo posto, proprio contro i bianconeri.

Seconda miglior difesa, seconda per partite perse

Se vogliamo passare ai meri numeri, possiamo prendere quelli accessibili a tutti, e che sono ben visibili in classifica. I 64 punti fatti dalla squadra di Thiago Motta sono frutto di soli 27 gol subiti – seconda squadra a pari merito con la Juventus, dopo ovviamente l’Inter – e di sole 5 sconfitte, anche qui a pari merito con i bianconeri e dietro i nerazzurri. Nelle 35 gare disputate fino a questo momento, il Bologna ha tenuto la sua porta inviolata per ben 16 partite, dietro solo a Inter, Torino e Juventus. Solo alla voce “gol fatti” i Rossoblù sono al settimo posto, ma hanno ampiamente dimostrato come la palla entri nella porta avversaria quando conta, vedi l’1-3 di Roma.

Il calo delle avversarie non conta: il Bologna è da Europa

E ora, tocchiamo il punto iniziale: il Bologna è davvero in quella posizione per il calo delle avversarie? La media punti a questo punto della stagione dice di no, e gli scontri diretti nemmeno. I Rossoblù hanno pareggiato con Juventus e Napoli all’andata, vinto entrambi gli scontri con Roma, Atalanta e Lazio (dirette inseguitrici) e vinto al ritorno contro la Fiorentina.

In questi match, il Bologna ha accumulato ben 23 punti sui 64 che ha ora, quindi più di un terzo. Questo implica, tenendo come quota classica di entrata in Champions League a 70 punti, il fatto che il Bologna sarebbe comunque nella bagarre per un posto, anche senza calo delle dirette concorrenti. La domanda con cui vogliamo chiudere è: ma non è che non l’hanno visto arrivare, questo Bologna?

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