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Fortitudo-Virtus 70-74 – 3 aprile 2001

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Foto Virtuspedia


Uno dei derby più incredibili che si siano giocati a Bologna. Era la stagione 2000/2001, Virtus e Fortitudo si sfidavano da alcuni anni ai vertici, non solo in Italia ma anche in Europa. In Eurolega le due squadre bolognesi si trovarono, in quella primavera del 2001, a doversi giocare l’accesso alla finale che si sarebbe disputata al meglio delle cinque gare. Stessa formula anche per le semifinali. Si trattava, infatti, della stagione inaugurale dell’Eurolega targata Uleb. La Virtus targata Kinder si aggiudicò le prime due gare nella sua tana di Casalecchio, surclassando la Fortitudo in gara uno per 103 a 76, con meno facilità nel secondo incontro, vinto per 92 a 84. Gara tre era in programma il 3 aprile al PalaDozza di Piazza Azzarita. Una vittoria dei bianconeri significava accesso alla finale, un successo della Paf avrebbe prolungato la serie a gara quattro, che si sarebbe giocata ancora in casa dei biancoblu. Al Paladozza la Virtus non vinceva un derby dal 1994/95 e uno in trasferta dalla stagione ancora precedente (le successive vittorie fuori casa furono a Casalecchio).

La Paf aveva perso quattro gare in una settimana, due in campionato oltre alle due stracittadine; però in casa era stata sconfitta solo tre volte in campionato, ma era ancora imbattuta in coppa. La gara è dominata dai padroni di casa, 22-17 al 10′, 36-23 dopo un 9-0 susseguente al passaggio in panchina di Griffith gravato di tre falli, 40-32 al 20′ e 63-45 a fine terzo quarto, con una Fortitudo che fin qui ha girato come un orologio svizzero. Messina, disperato e con l’obiettivo ormai di reagire per prepararsi bene a gara quattro, inserisce Bonora e mette a sedere Jaric. Comincia un parziale incredibile di 1-25: due liberi di Frosini, 63-47, triple di Ginobili a 8’55” e a 7’07”, 63-53, poi quattro liberi dell’argentino (10 punti filati), 63-57 a 5’53”. Segna Frosini a 5’00”, 63-59, a 4’39 Zukauskas con un libero ferma lo 0-14 bianconero, ma non l’inerzia Kinder: a 4’26 canestro pesante di Rigaudeau, 64-62; a 3’44” i due arbitri Amoros e Tsanidis non sono d’accordo sul fischio, così doppio fallo: sfondamento di Rigaudeau e quinto di Fucka.

A 3’31 Frosini pareggia a quota 64. Griffith stoppa Bowie e va a realizzare il vantaggio, 64-66, Rigaudeau prende il quinto fallo di Myers e segna i due liberi, poi Bonora ruba palla e Griffith schiaccia, 64-70 a 1’48”, timeout Fortitudo. Un’incredibile rimonta, con una Kinder leggera, cui viene tutto facile e una Paf pietrificata dalla paura di vanificare tre quarti ottimamente giocati. Tripla di Meneghin, ma Ginobili non trema, 67-72. Ancora da tre Basile a 32″, 70-72. Sbaglia Frosini ma non Griffith, 70-74. Per Rashard (6 su 8 da due e 5 su 7 in lunetta) ed Emanuel 17 punti (12 nel gran finale, di cui 10 filati), 14 di Rigaudeau, 9 di Frosini (3 su 4 da due e ai liberi) e 8 di Jaric, ma il lavoro di Bonora, anche se non scritto nelle cifre è stato fondamentale. La Paf alla quinta sconfitta consecutiva, segna un solo libero in oltre otto minuti (Zukauskas) e non realizza canestri da due: nell’ultimo suo quarto arriva a 7 punti, contro 29, grazie alle due triple degli ultimi 100″. Fortitudo sorretta soprattutto dalla linea italiana: 20 punti di Myers, con 4 su 7 da due, 2 su 5 da tre e 6 su 8 in lunetta, 14 a testa per Meneghin e Fucka.

 Fortitudo Paf: Autry, Fucka (14), Ruggeri, De Pol, Myers (20), Basile (6), Zukauskas (9), Galanda (4), Meneghin (14), Bowie (3).

 Virtus Kinder: Abbio (5), Bonora, Jestratijevic, Frosini (9), Ginobili (17), Rigaudeau (14), Jaric (8), Andersen (2), Griffith (17), Smodis (2).

 Arbitri: Radic (Croazia), Amoros (Spagna) e Tsanidis (Grecia).

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