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27 Maggio 1972, in Coppa Italia non bastò il record di John Fultz

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Il campionato 1971/72 si concluse il venerdì santo 31 marzo. Simmenthal e Ignis, che avevano vinto rispettivamente Coppa delle Coppe e Coppa dei Campioni, terminarono a 38 punti e nello spareggio di Roma prevalsero i milanesi, che nel girone di ritorno avevano recuperato sei punti ai rivali. Nell’ultima giornata di quel campionato la Virtus vinse facilmente contro Padova, 92-75, con 20 punti di un perfetto Albonico, richiamato nel finale in panchina per l’ovazione del pubblico, e 36 di Fultz. Kociss in quel campionato segnò almeno 30 punti in 13 gare su 22. La squadra, reduce dalla stagione terminata con la salvezza raggiunta negli spareggi di Cantù, aveva cominciato con tre sconfitte nelle prime quattro partite che erano costate il posto a Tracuzzi. Per Vittorio, detto il Moro, era l’ottavo anno sulla panchina bianconera: sei tra il 1954/55 e il 1959/60 le prime delle quali, nel doppio ruolo di allenatore e giocatore, terminate con due scudetti; poi, le ultime due, meno felici, con la tribolata salvezza nel 1971 e l’esonero dopo quattro gare in quella successiva. Al posto dell’allenatore di San Filippo del Mela, arrivò Nico Messina, che ebbe un buon ruolino di marcia, 11 vittorie in 18 partite, tra cui spicca il successo sul Simmenthal, 82 a 79 all’ottava giornata, il 23 dicembre. Al termine del campionato al terzo posto si piazzò Cantù con 36 punti, poi la Reyer Venezia a 26 e la coppia composta da Virtus e Snaidero Udine, ma la squadra di capitan Buzzavo risultò quinta, avendo battuto due volte la formazione friulana. Dal 21 maggio al 1 giugno si disputò la quinta edizione della Coppa Italia. Le V nere debuttarono a Gorizia nei sedicesimi di finale. Fu una gara senza storia: la Norda, senza Albonico vinse 121-70 con 25 punti di Fultz, 24 di Bertolotti, 20 di Gergati, 18 di Serafini, 16 di Benelli e 10 di Beretta. Completarono il punteggio i 4 punti di Buzzavo e i 2 di Serafini e Stefano Ranuzzi. I bianconeri si qualificarono così per il concentramento di Pescara, al quale arrivarono anche Mobilquattro Milano, Sapori Siena e Partenope Napoli. La formula prevedeva semifinali e finali e la squadra vincitrice qualificata per la finale a quattro di Torino. La Virtus incontrò il 27 maggio i napoletani: fu una gara molto tirata, che i bolognesi vinsero solo dopo un tempo supplementare per 92 a 90. Assoluto mattatore dell’incontro fu l’americano John Fultz, autore di 45 punti, tuttora record societario per quanto riguarda le gare di Coppa Italia. Molto più facilmente i milanesi si sbarazzarono della Mens Sana. Sicuramente il differente impegno di quella giornata incise sulla partita del giorno dopo, quando la Mobilquattro prevalse sulla Norda per 88 a 82, nonostante i 33 punti di Fultz. La Fase finale di Torino fu una sfida tutta lombarda: l’Ignis batté nettamente la Forst Cantù e l’Olimpia fece altrettanto nel derby milanese, poi la finale vide ancora il Simmenthal sconfiggere i rivali. La consolazione per le V nere fu vedere Fultz risultare, con ampio margine di vantaggio, il vincitore nella classifica marcatori della manifestazione, bissando l’analogo successo in campionato.

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