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Italbasket batte la Turchia 76-74 in una partita FOLLE e vola in semifinale all’Europeo!

Capolavoro di Italbasket, che gioca una gran partita per 39′ e nonostante l’overtime riesce a superare la Turchia 76-74

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Jasmin Keys crediti Women's Eurobasket 2025
Jasmin Keys, 12 punti d'oro per lei durante Italbasket-Turchia (©Women's Eurobasket 2025)

Che rumore fa un sogno che si avvera, dopo che lo avevi coltivato tanto a lungo? Probabilmente è il suono della sirena che, poco fa, ha sancito la vittoria di Italbasket sulla Turchia ai quarti di finale di Women’s EuroBasket 2025. Un suono stridulo che però diventa dolcissimo, si mescola alle risa, alle lacrime, alla gioia di un gruppo che non solo sta riscrivendo la storia recente del basket femminile, ma che sta anche facendo a meno di un talento cristallino come Matilde Villa in un impegno importante come la rassegna continentale. Finisce 76-74 dopo una partita folle, presa, persa, approcciata bene e male, con falle offensive e difensive che talvolta hanno fatto vacillare chi guardava da casa, ma mai le Azzurre.

Italbasket, è semifinale! Battuta la Turchia 76-74

Una partita combattuta fino all’ultimo, che Italbasket era parsa sprecare negli ultimi 5″ di gioco. Prima il possesso perso a metà campo, poi la rimessa fuori, infine l’aggancio sul 68-68 sul filo della sirena. Un’inerzia dilapidata, finita completamente nelle mani delle avversarie, brave nell’agguantare l’overtime. Poi, è è venuto fuori il cuore dell’Italia. La vince Cubaj, che ha letteralmente usato il cuore per compensare una decina buona di centimetri che la separavano il altezza da McCowan, 2.04 metri di potenza sotto al ferro, addomesticata senza pietà dalla migliore delle Azzurre. La vince Verona, che nonostante lo scellerato errore nel finale, esce dal parquet con una prestazione sontuosa, per distacco la migliore dell’Europeo dopo il girone a Bologna. E la vince Zandalasini, autrice di una prestazione a tratti opaca, ma decisiva quando la palla era da mettere dentro. Senza dimenticare il dominio di Keys nel terzo quarto e il canestro (valido) non convalidato. Ma la vincono tutte le ragazze di Italbasket, autrici di qualcosa di meraviglioso. 

Sono le lacrime delle Azzurre a testimoniare che qualcosa è cambiato. Che la pazienza ha pagato, che le troppe chiacchiere che hanno ruotato intorno a questa squadra, a lungo, hanno solo portato questo gruppo a rafforzarsi, stringersi, unirsi, trovando quell’alchimia che a oggi è il motivo per cui questa squadra si trova tra le migliori 4 in Europa. Capobianco, nel silenzio e nel lavoro quotidiano, ha saputo scrollare di dosso alle sue ragazze l’inesperienza che un tempo ne condizionava le prestazioni, rendendole donne fredde e caparbie quando la palla pesa. Certo, tutto è migliorabile, soprattutto guardando l’ultimo minuto di gioco regolare. Ma ricordando anche i finali thriller al Paladozza, un’osservazione nasce spontanea: questa è una squadra che sa soffrire. E sa vincere.

La gioia di Olbis Andrè e Lorela Cubaj crediti Women's Eurobasket 2025

La gioia di Olbis Andrè e Lorela Cubaj (©Women’s Eurobasket 2025)

Non è più un sogno a occhi aperti, ma la realtà

Ora sì che sarà durissima, nell’attesa che anche il secondo lotto di quarti di finale dia i propri verdetti. Prima del capolavoro di Italbasket, la Francia ha spazzato via la Lituania, meritandosi un posto in semifinale in attesa di Cechia-Spagna. Gli occhi di tutta l’Italia sono però su Belgio-Germania, dove le campionesse in carica proveranno a confermare il proprio dominio in questa competizione. Ora che l’Italia è in semifinale con già il pass in mano per le qualificazioni al Mondiale, sognare non costa nulla. Perché è realtà.

La posta si alza, per cui servirà che le Azzurre recuperino nel minor tempo possibile le energie dopo le fatiche odierne in vista della semifinale di venerdì, con 24 ore di vantaggio sulle dirette concorrenti per un posto in finale. E sarà durissima, sì, ma questo gruppo è arrivato fino a qui, peraltro senza Matilde Villa in regia, una di quelle giocatrici che vorrebbe anche Pozzecco coi suoi ragazzi, per dire. Questo gruppo, come ha dimostrato sinora e soprattutto stasera, non ha nessun limite, se non sé stesso.

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