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Italbasket, domani la semifinale: la carica di Cubaj e Zandalasini

Le parole delle due fuoriclasse di Italbasket alla vigilia di un appuntamento con la storia: domani alle 19:30 Italia-Belgio

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Le ragazze di Italbasket crediti Women's Eurobasket 2025
Le ragazze di Italbasket (©Women's Eurobasket 2025)

Italbasket, dopo il capolavoro di martedì sera, è pronto a fare sul serio. Domani alle 19:30 le Azzurre proveranno a scrivere un altro pezzo di storia, giocando le proprie carte contro il fortissimo Belgio (campione in carica) per un posto in finale. Un’impresa difficile ma non impossibile per la squadra di coach Capobianco, che ci ha abituati, in queste partite, a grandi ribaltoni, avvii difficili, recuperi folli, vantaggi dilapidati (vedasi l’overtime forzato dalla Turchia ai quarti di finale) e, soprattutto, tantissimo cuore.

Una delle protagoniste della vittoria di martedì contro la Turchia è senza dubbio Lorela Cubaj, che ha gettato il cuore oltre all’ostacolo marcando allo sfinimento la gigantesca Teaira McCowan, 204 cm di potenza sotto al ferro. Non solo: oltre a una magistrale prestazione in difesa, Lorela si è presa sulle spalle la Nazionale (e la Nazione). Intervistata da Fabrizio Fabbri per Il Corriere dello Sport – Stadio, Lorela ha raccontato le emozioni di un paio di giorno fa, alla vigilia della sfida più importante della sua carriera. Ecco un estratto.

L’intervista a Lorela Cubaj, centro di Italbasket

Cosa ha urlato alle sue compagne prima dell’ultima difesa sulla Turchia? «Ho detto “Dai ragazze, un’ultima difesa”. Parlo spesso in campo, scuotere se e quando serve. Eravamo a un passo da una vittoria storica, ma dovevamo rompere il loro attacco. Alla fine le abbiamo costrette a un tiro complicato, controllando a rimbalzo. Poi, non ho capito più nulla».

Dopo la partita è riuscita a dormire? «Fatico sempre a smaltire l’adrenalina, stavolta ancora di più. Avrò forse dormito 4 ore, avevo la partita che mi correva nella mente. Il risveglio, però, è stato fantastico. Ci meritiamo di stare in semifinale».

Che è successo nell’ultimo minuto dei tempi regolamentari? «Le avversarie ci sono e noi non siamo delle macchine, si può sbagliare. Quando Uzun ha segnato il canestro che voleva dire supplementari abbiamo visto l’ingresso di una caverna che racchiudeva incubi già vissuti. Abbiamo rialzato la testa, caricandoci l’una con l’altra, e siamo qui».

Ora il Belgio. «In queste competizioni chi arriva in fondo è la squadra che se lo merita di più. É così sia per noi che per loro. Sarà una partita dura ma non abbiamo assolutamente voglia di fermarci, anche se loro sono piene di talento».

Vi manca anche Matilde Villa, infortunatasi poco prima dell’inizio del torneo. «Abbiamo pensato a lei e alle altre che sono rimaste fuori dal primo giorno di preparazione. Siamo un gruppo forte in tutte le sue unità».

Lorela Cubaj (©Women's Eurobasket 2025)

Lorela Cubaj (©Women’s Eurobasket 2025)

Capobianco cosa vi ha detto? «Ha gioito insieme a noi ma ci ha riportate subito sulla terra: mancano ancora due partite per chiudere al meglio questo europeo e ha ragione. Vive profondamente le partite, tiene la panchina viva. Sembra quasi essere in campo con noi».

Sono passati 30 anni dall’ultima semifinale dell’Italia a un Europeo. «Davvero troppo tempo. Dovremo far germogliare i sogni che stiamo facendo nascere qui, comunque vada. Abbiamo avuto spazio anche su Rai2, offrendo al pubblico una partita difficile da dimenticare. Una visibilità che deve trascinare tutto il movimento».

Parola a Cecilia Zandalasini

Anche Cecilia Zandalasini, fuoriclasse di Italbasket e autrice del canestro decisivo che ha sancito la vittoria delle Azzurre nella sfida contro le turche, ha raccontato le ultime incredibili emozioni vissute con il Tricolore addosso. A sentirla è stata Giulia Arturi della Gazzetta dello Sport.

Un ultimo tiro che ha voluto dire vittoria. «Mi sono detta: “Questo deve entrare, ce lo meritiamo”. Avevo faticato contro la loro difesa, molto aggressiva, non sono riuscita a trovare spazi. L’ultimo dovevo metterlo. Ha contato avere tutto il supporto da parte delle mie compagne, che hanno avuto la fiducia di affidarmi l’ultimo pallone».

Sente suoi quel genere di palloni? «Ero tranquilla nel tirare i liberi e anche nell’ultimo libero. Con Verona ci eravamo organizzate, ho trovato spazio visto che era rientrata McCowan. Ero serena».

Un’immagine: lei che bacia la testa di Keys dopo la rimessa sbagliata. «Se siamo qui è perché siamo riuscite a dare qualcosa in più. Nella pallacanestro ci sta sbagliare. La forza di questo gruppo è proprio quella di saper reagire agli errori, non importa quanto gravi. Quello con Jasmine è stato un gesto naturale, volevo farle dimenticare subito l’errore. Dopo è rimasta in partita ed è stata fondamentale per tutte noi».

Cecilia Zandalasini crediti Women's Eurobasket 2025

Cecilia Zandalasini (©Women’s Eurobasket 2025)

Si sente più matura in campo? «Quest’anno sono arrivata con una mentalità più serena. A Bologna ero contenta di giocare in casa, ad Atene nemmeno pensavo. Viviamo le partite giorno per giorno, non pensiamo mai a quella dopo. Questa è la nostra forza».

É l’anno giusto per Italbasket? «Indubbiamente. Siamo sempre state un bel gruppo, ma quest’anno siamo più mature e consapevoli. Un po’ in sordina siamo arrivate tra le prime 4 e sono super felice e orgogliosa di noi. Giocare in casa ci ha dato grande energia».

Bologna è stata un fattore? «Vedere i nostri cari sostenerci ci ha caricate, così come l’arrivare prime nel girone. Contro la Turchia sapevamo che eravamo noi quelle imbattute, non loro»

Contro il Belgio si può fare? «Sarà dura, sono campionesse in carica. Meesseman è un fenomeno. Abbiamo le carte in regola per giocarcela» conclude la campionessa di Italbasket.

Fonte: Fabrizio Fabbri – Corriere dello Sport, Stadio e Giulia Arturi – Gazzetta dello Sport

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