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Virtus allo Stadio tra la Santa Lucia e la Sala Borsa

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Foto Virtuspedia


Marzo 1946, la Virtus è senza campo. La storica Santa Lucia viene ad altro adibita: l’ultima gara in via Castiglione si era giocata il 5 aprile 1944, un’amichevole tra Virtus A e Virtus B, vinta dai primi per 38 a 31. La ripresa post bellica si svolge sul terreno del Ravone, dove nel 1945 si disputa la finale del campionato provinciale con la Virtus che batte la formazione B 30 a 29 (c’è anche una Virtus C che giunge quarta). Intanto i dirigenti della Virtus erano sospesi perché sospettati di troppa vicinanza al fascismo e così l’inizio del campionato 1945-46 fu disputato da una squadra mista Virtus-Fortitudo, sotto il nome di Fortitudo Sisma. Quando si avvicina la primavera e s’intuisce che i dirigenti stanno per essere prosciolti c’è la necessità di allenarsi per riprendere il campionato sotto l’insegna della V nera. Si pensa allora allo stadio, c’erano stati infatti alcuni precedenti: il 16 maggio 1937 la Virtus aveva affrontato al Littoriale la Fortitudo in amichevole alle 9 del mattino; poco più di un anno dopo, il 28 maggio 1938, le V nere, trascinate dai 15 punti di Galeazzo Dondi Dall’Orologio, avevano battuto una Selezione di Alsazia e Lorena per 55 a 44, sul campo ricavato nella piscina dello Stadio. Così nell’impianto solitamente adibito a nuoto, tuffi e pallanuoto, il 10 marzo 1946 si gioca la Coppa Franco Mariani e Tonino Rosini, in ricordo dei due ex cestisti delle V nere, morti da partigiani sulle colline di Monte San Pietro. Il campo è ricavato sopra la Piscina dello Stadio Comunale. Lo vince la Virtus battendo in semifinale l’Asip  65 a 37 e in finale la Timo 53 a 37½. questa la classifica finale: 1) Virtus Bologna; 2) TIMO Bologna 3) Gira Bologna; 4) Asip Bologna; 5) Matteotti; 6) Sempre Avanti Bologna. Sempre in amichevole, sullo stesso campo la Virtus, perde una settimana dopo, contro il CS Lombardo Milano sezione Triestina 23 a 17. In una sfida petroniana – giuliana a pochi metri di distanza il Bologna ha battuto poco prima la Triestina 1-0, gol di Totti. Nello stesso luogo il 31 marzo la Virtus incontra l’eterna rivale Reyer, che prima della guerra era stato l’ostacolo insuperabile tra la Virtus e il primo scudetto. I veneziani chiudono il primo tempo avanti 19 a 17, il vantaggio massimo di una delle due squadre è 4 punti e in equilibrio si arriva fino alla fine, quando Marinelli segna il canestro del successo, 31-30. Successo di buon auspicio perché, una volta riammessa la Virtus conquisterà in aprile, nel girone semifinale di Reggio Emilia, il diritto a giocarsi il titolo a Viareggio e sarà proprio battendo Venezia 35 a 31 il 28 luglio 1946 che la Virtus conquisterà il primo scudetto. Dalla stagione successiva le V nere giocheranno le gare interne alla Sala Borsa, un campo che diventerà mitico come lo era stata la Santa Lucia, ma il primo titolo bianconero fu preparato nelle amichevoli disputate allo Stadio.

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