Hackett: «Siamo stati una squadra in missione»

E’ finalmente festa Scudetto per Daniel Hackett, che dopo aver dovuto patire cocenti delusioni, è riuscito a riportare la Virtus Segafredo Bologna sul tetto d’Italia. Il numero 23 bianconero è stato tra i grandi protagonisti di questa cavalcata; dopo una stagione di alti e bassi, Daniel è arrivato pronto nel momento decisivo riuscendo ad essere incisivo nei momenti giusti di ogni serie.

In questa Finale Scudetto, Hackett ha avuto il difficile compito di marcare un giocatore di talento come Amedeo Della Valle, riuscendo a metterlo fuori dalla serie già in Gara-1. La sua difesa è stata fondamentale, ed è anche tornato a tirare con buone percentuali al tiro in attacco. Il suo apporto, quindi, è stato quanto mai decisivo.

LE DICHIARAZIONI POST-PARTITA.

Al termine della gara Daniel Hackett ha parlato di questa lunga stagione, in cui tutti hanno dato un contributo alla causa:

«Lo dovevamo, per Achi. Sappiamo che lotterà forte, come abbiamo lottato noi. Sono stati tre anni tosti, anche di silenzi, perchè quando non vinci bisogna stare in silenzio. Non potevo però non vincere uno scudetto qua. Tutti i ragazzi, dal primo all’ultimo, sono stati straordinari. Anche io ho fatto uno sforzo importante, tenere questo ritmo a 37 anni non è facile. Ma lo volevo con tutto me stesso, il mio orgoglio non ne poteva più dopo tre anni di silenzi estivi per aver visto gli altri festeggiare. Il coach ha dei metodi old school ma noi siamo stati una squadra in missione».

«Ho avuto tanta pazienza, ma abbiamo fatto questo per tifosi che magari hanno masticato un po’ amaro in certe trasferte europee. Sono sempre stato fiducioso, lo scorso anno avevo chiuso in calando e abbiamo cercato, con il lavoro straordinario dei preparatori atletici, di performare in questo modo e arrivare alla fine in grandissima forma. Sono contento per Akele, Diouf, Morgan, vederli felici è fantastico».

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