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Thiago Motta: «Testa all’Udinese, a Roma grande partita»

Le parole, in conferenza stampa, di Thiago Motta a due giorni da Bologna – Udinese: il tecnico ha presentato la sfida con i friulani.

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Thiago Motta Bologna
Thiago Motta (© Damiano Fiorentini)

Questo pomeriggio, a due giorni da Bologna-Udinese, ha parlato in conferenza stampa Thiago Motta. Di seguito le sue parole.

Oggi si parla molto del miracolo Bologna, cosa significa questo per te?
«Ringrazio per le belle parole che fanno sempre piacere. Io penso solo all’Udinese ora, giochiamo davanti al nostro pubblico e vogliamo vivere un altro pomeriggio fantastico».

Cosa ti chiede la gente per strada?
«Tutti mi fanno i complimenti, noi continueremo con grande impegno fino alla fine. Noi vogliamo offrire al nostro pubblico il miglior calcio possibile».

Ti sei riguardato la gara di Roma? Lo fai ogni tanto?
«Riguardo sempre le partite per preparare quella dopo e per far vedere ai ragazzi cosa fare. Abbiamo fatto un’ottima prestazione a Roma ma possiamo migliorare nella metà campo avversaria».

A Udine all’andata fu una sonora sconfitta, quella partita ha insegnato qualcosa?
«L’Udinese fece una grande prestazione, dopo il secondo gol per noi fu difficile imporre il nostro gioco. Loro fecero meglio di noi, altre volte siamo stati noi a essere più bravi. Dobbiamo far girare la partita dalla nostra parte, l’Udinese è una squadra pericolosa e dobbiamo limitare le loro ripartenze».

In questo percorso, qual è la parola che più vi rappresenta?
«L’ambizione l’abbiamo sempre avuta, abbiamo sempre giocato con impegno e responsabilità. A Frosinone abbiamo fatto una bella prestazione, poi ci sono anche gli avversari, nel secondo tempo non abbiamo sfruttato le occasioni per segnare, con il Monza uguale. Con la Roma è stata una gara diversa, loro giocano, vanno in avanti, creano occasioni da gol, la partita con loro è più aperta, lo stesso non potrà essere domenica. Bisogna essere preparati ad affrontare una squadra come l’Udinese».

La tua squadra è più matura oggi, e forse anche più paziente.
«I ragazzi in campo capiscono il momento. Tutto funziona quando tutti hanno la stessa idea nello stesso momento. Con la Roma abbiamo avuto la pazienza di farli uscire e poi andarli ad attaccare».

Il gol di Roma è la giocata tipo che chiedi tu?
«Voglio anche approfittare degli spazi e attaccare velocemente la porta. Non è sempre possibile, ci sono squadre che si chiudono, bisogna capire cosa fare e quando».

Con l’Udinese sarà una gara diversa da quella di Roma.
«Penso di sì, tante volte ci sono capitate squadre che si chiudono. Bisogna usare l’intelligenza».

Con la Roma non avete mai sbandato.
«È una forza dei ragazzi, giocare in quell’atmosfera all’Olimpico non è mai facile, soprattutto dopo aver preso un gol. Noi siamo rientrati in partita difendendo bene e ripartendo con coraggio, dopo il 3-1 siamo stati bravi a gestire il risultato. I ragazzi sono capaci di recuperare molto in fretta, abbiamo affrontato la squadra più in forma del campionato e ora ci stiamo preparando per la gara con l’Udinese».

Sei ancora dell’idea di volere una rosa corta?
«Io penso alla qualità e non alla quantità. Io vorrei una rosa corta di grandissima qualità, con giocatori che possono fare più ruoli, tipo El Azzouzi. Abbiamo un gruppo molto ampio e alcuni stanno giocando poco e questo mi dispiace».

El Azzouzi cambia 4 posizioni in quell’azione del gol e non giocava da tanto, quanto ti rende orgoglioso tutto ciò?
«I ragazzi hanno creduto sin da subito nel lavoro. La convinzione aiuta molto. Anche quando non abbiamo portato a casa il risultato, ci abbiamo sempre creduto. Per esempio, ricordo che con il Cagliari dopo l’1-0 non ci siamo smarriti ma abbiamo continuato a fare il nostro gioco. Vedo che questi ragazzi seguono ciò che proponiamo, poi delle volte siamo capaci di farlo altre no».

Il Bologna domenica con una vittoria è matematica in Europa, cosa significa questo?
«Il nostro obiettivo domenica è offrire ai nostri tifosi il miglior calcio possibile, sul risultato oggi non abbiamo il controllo. Tutto il resto può essere uno stimolo in più».

Il pensiero di essere a otto punti dalla Champions aritmetica, è un’ossessione in più?
«Io penso solo a come affrontare l’Udinese, non abbiamo ossessioni».

È la forza del gruppo ciò che permette al Bologna di essere dov’è e che dà quella spinta che la differenzia dalle big?
«Sì, è un gioco collettivo. I ragazzi passano molto tempo insieme, c’è grande rispetto. L’ambiente sano è importante, anche chi gioca solo 5 minuti deve sapere di poter contribuire. Tutti sanno che devono dare qualcosa in più per il compagno, tutti sanno che in allenamento bisogna dare il massimo per alzare il livello di competitività. Tutto ciò fa sì che il gruppo si rafforzi. Il gruppo non fa tutto, ma è comunque una cosa molto importante e che incide».

Sul modo di giocare degli esterni offensivi.
«Ndoye e Orsolini hanno caratteristiche diverse, oggi il giocatore se vuole diventare ancora più incisivo e forte deve essere capace di giocare tanto a destra quanto a sinistra. Io ho giocato con Messi, e lui avrebbe saputo fare anche il difensore centrale, perché è il miglior giocatore al mondo. È necessario voler fare».

Sul rientro di Soumaoro.
«L’ho visto bene e con il sorriso, ha sempre avuto un grande forza mentale. Non è scontato, lui ha sempre chiesto di fare di più, lui arriva sempre contento pur essendo un ragazzo molto introverso, ha grande attitudine e non ho alcun dubbio sul fatto che tornerà a giocare ad alti livelli».

Nello spogliatoio, i ragazzi ti chiedono cosa farai a giugno?
«No, non lo chiedono. Pensano solo alla prossima partita».

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