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Bologna FC

365 giorni dopo, si conclude un’altra stagione “poetica”

Esattamente un anno fa, i felsinei andavano al Ferraris a chiudere la stagione. Anche in quel caso, gli uomini di Thiago Motta non riuscirono a conquistare gli ultimi tre punti disponibili.

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Bologna FC (@Damiano Fiorentini)
Il Bologna, dopo la Champions League, riporta in Emilia anche la Coppa Italia (@Damiano Fiorentini)

Si è chiusa un’altra stagione del Bologna, sempre “poetica” come le parole di Cremonini che incantano il Dall’Ara a fine partita. Non è stata la miglior chiusura possibile, ma non sarà questa partita a cancellare il capolavoro di Italiano e i suoi ragazzi. Una situazione più o meno analoga a quella di un anno fa.

Era il 24 maggio 2024. Il Bologna, guidato da Thiago Motta, si apprestava a chiudere la Serie A 2024/25 in casa del Genoa. I felsinei arrivavano in Liguria al settimo cielo, a seguito di una storica qualificazione in Champions League. Il Genoa era salvo già da alcune giornate. Quest’anno, l’unica cosa che cambia è l’oggetto della festa rossoblù: non la Champions League, ma una Coppa Italia conquistata dopo 51 anni.

Bologna, una festa leggermente amara

Al Dall’Ara si è conclusa l’ultima giornata di campionato per Bologna e Genoa, con quest’ultimi che sono passati sopra i padroni di casa di due lunghezze, come un anno fa. I giocatori sembravano già con la testa al domani, pensando a quanti tifosi avrebbero accolto con gioia la loro parata per il centro città. Quelli stessi tifosi che oggi hanno pagato il biglietto per vedere un’ultima volta in questa stagione la loro squadra del cuore. E non sono stati ripagati.

Lewis Ferguson in Bologna-Genoa (©Damiano Fiorentini)

Lewis Ferguson in Bologna-Genoa (©Damiano Fiorentini)

Alla fine, però, i fuochi d’artificio hanno trasformato in sorrisi quei bronci di inizio partita.

Come poteva essere altrimenti. Sommando i dubbi riguardo al nuovo allenatore, le cessioni di alcuni top, le sconfitte pesanti di inizio stagione, era lecito non aspettarsi lo stesso Bologna. E, invece, Italiano ha saputo stupire tutti, cambiando l’assetto tattico e valorizzando ancora di più i suoi giocatori. Proprio come una grande allenatore sa fare.

Si conclude come si è iniziato

A smuovere per l’ultima volta la rete del Dall’Ara in questo campionato è stato Riccardo Orsolini. Lo stesso che l’ha smossa per la prima volta il 18 agosto nella gara di apertura contro l’Udinese.

Riccardo Orsolini abbraccia Vincenzo Italiano dopo il gol in Bologna-Udinese (© Damiano Fiorentini)

Orsolini abbraccia Italiano dopo una rete in BFC-Udinese(© Damiano Fiorentini)

Sempre lui, ha pensato a pungere il Grifone anche nella partita di andata, insieme a Odgaard (oggi nemmeno convocato per un problema fisico). L’esterno ascolano è stato uno dei pochi elementi costanti nell’andamento in crescendo del Bologna. È stato tra i primi a correre per il nuovo allenatore al ritiro di Valles dell’estate scorsa e sarà il primo a festeggiare domani insieme ai suoi tifosi, come ha sempre fatto. Possiamo dire che fa parte del gruppetto che è sotto le Due Torri praticamente dall’anno 0, con cui ha poi ridimensionato il Bologna. Si è passati così dalla lotta per la salvezza alla delusione per un mancato quarto posto.

Domani non si tratta di Champions League o Coppa Italia. Si tratta di Bologna. L’unica cosa che importa è che questa squadra resti nel posto che merita lei, la società e i suoi tifosi. Domani è giusto festeggiare, ma non deve essere considerato un traguardo. Che sconfitte come quelle di oggi insegnino che c’è ancora tanta strada da fare.

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