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Bologna

A tu per tu con Davide Turrini – 11 ott

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Questa settimana la nostra giornalista, Valentina Cristiani, ha incontrato Davide Turrini, 38 anni, giornalista da quando ne aveva 24, dal mitico “Bologna Sport” al “Fatto Quotidiano.it”, passando per numerose riviste, siti web e quotidiani nazionali.

Ciao Davide, grazie della disponibilità. Approfittiamo della sosta per la Nazionale per fare il punto sull’avvio della stagione rossoblù.


“Tre punti dopo sette partite dicono tutto. Ovvero la debolezza strutturale di una squadra che non ha in questo momento gioco per poter vincere una partita e si affida alla grinta e alla voglia di stupire magari sfidando a viso aperto una grande (il Milan) senza venirne a capo. Mancano sia piedi buoni in difesa e a centrocampo – colpa di acquisti non fatti -, sia motivazioni e concentrazione del gruppo e in questo caso Pioli qualche colpa ce l’ha. Difficile prevedere un anno facile, il Bologna di queste prime gare ha dimostrato di meritare la posizione in cui sta. Forse solo Sampdoria e Sassuolo hanno, per ora, meno mezzi”.

Le assenze di difensori titolari quali Sorensen (appena rientrato,ndr) e Cherubin si sono sentite più del previsto?
“La difesa è un vero colabrodo, ma non vanno in campo solo i difensori. La sensazione è che al di là delle assenze che nel calcio esistono, e vanno gestite con anticipo, manchi la compattezza dell’intera squadra sul campo. I mediani non coprono a dovere la difesa, appena la squadra si allunga per attaccare, dietro è il caos. Quello che più stupisce è che da quelle parti del campo, tra difesa e centrocampo, ci sono gli stessi giocatori dell’anno scorso e l’allenatore è lo stesso. Possibile che non si riesca a trovare la quadra tra chi si conosce e sa riconoscere forza e debolezza dei compagni? Su questo Pioli deve lavorare sodo. E solo con questo un paio di punti tra Toro e Verona li avrebbe già potuti incassare”

È stato sbagliato qualcosa in chiave mercato? Quanto pesano le assenze di Taider, Gilardino e Gabbiadini?
“Il mercato del Bologna è stato pressoché inesistente e il presidente ha pure sottolineato che il Bologna sarà sempre costretto a vendere i giocatori migliori. Quindi partire con questa considerazione della dirigenza non deve comunque essere facile per chi va in campo. Detto questo l’assenza più pesante è quella di Taider, a ruota Gabbiadini e poi Gilardino”.

Rolando Bianchi pare fatichi a fare reparto da solo e, in ogni partita, riceve pochi palloni giocabili. Quale potrebbe essere la medicina per curare i mali del Bologna?
“Bianchi potrebbe anche fare reparto da solo, in fondo qualche gol il Bologna lo segna, magari entrando in campo negli ultimi 30 minuti di gioco. Il dato preoccupante però rimane questa incapacità di costruire gioco offensivo e di cadere come un castello di carte in difesa appena giunge una folata avversaria. Il male del Bologna si cura con una rinnovata coesione di quello che c’è. Pioli lavori con frusta e compasso. Impossibile che non abbia già più la considerazione e l’autorità dei senatori che solo fino a due mesi fa aveva conquistato da allenatore sul campo”.

Cosa pensi della “Moscardelli-mania” che sta spopolando? Qual è, a tuo avviso, il segreto del suo successo?
“Chiaro, semplice, diretto e soprattutto presente sempre sul web. Moscardelli è rintracciabile, toccabile, vivo attraverso i social network. Ha capito, infine, che il mostrarsi in modo piacevole e sincero può sopperire a qualche mancanza di talento. Qualche “gollettino” in più non farebbe male, ma almeno non si ha un travaso di bile ogni volta che si mangia un’occasione da rete. In tempi di magra, son cose che fan piacere”.

Pioli è a rischio panchina?
“No, in questi giorni sembra di no. Ma se con il Sassuolo non vince, Zanzi potrà tranquillamente mandarlo via e sono sicuro che è intenzionato a farlo. Chiariamoci: al Mapei Stadium un pareggio non serve a nulla. O si vince, o si perde. O si prosegue con Pioli o senza”.

Supponendo uno scambio di ruoli, al posto del mister quale formazione e con che modulo schiereresti i rossoblù?
“Forse la cosa migliore ora è un 3-4-2-1. Natali centrale Sorensen e Mantovani, poi Garics, Perez, Lazaros e Cech, Diamanti e Kone, davanti Cristaldo”.

In porta, Cucci è “intoccabile”?
“Provare Stojanovic potrebbe essere un modo per spronare Curci a dare un contributo migliore”.

Il Presidente Guaraldi viene contestato dalla curva in ogni partita. A tuo avviso questo può nuocere la tranquillità della squadra?
“Per nulla”.

Fossi Guaraldi a gennaio come ti muoveresti sul mercato?“Intanto acquistando un centrocampista di peso e incontrista. In attesa che la pletora di difensori e attaccanti diano segno di vita, altrimenti bisognerà intervenire anche lì. Soprattutto, poi, vanno ceduti gli inutilizzabili che affollano la tribuna…”

 

Hai un tuo personale ricordo di una partita del Bologna?

“Il gol di Di Vaio per il 2 a 1 sull’Udinese del 22 settembre 2010”.

Il 3 ottobre il Bologna ha compiuto 104 anni. Quale sarebbe il più bel regalo per i tifosi? Sei positivo in chiave futura per la società rossoblù?
“Un’idea futura di squadra e società per puntare in alto”.

Dulcis in fundo, passiamo la palla a Davide Turrini. Cosa bolle in pentola nel tuo futuro?
“Vorrei continuare a contribuire nel raccontare Bologna e tutto ciò che la città ha da mostrare, vivere e condividere, iniziando nuove avventure giornalistiche”.

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