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Italiano, l’arte dei cambi: un Bologna che vale sedici volte tanto

Il tecnico sfrutta con continuità i cambi a disposizione e ottiene un contributo decisivo dai subentrati: quattro assist e due gol arrivano dalla panchina.

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Vincenzo Italiano durante Bologna-Brann (@Damiano Fiorentini)
Vincenzo Italiano durante Bologna-Brann (@Damiano Fiorentini)

Il Bologna di Vincenzo Italiano ha sviluppato una peculiarità sempre più evidente: ogni partita viene modellata attraverso le sostituzioni. È proprio dai subentrati che arrivano alcune delle risposte più significative, tanto da rendere la panchina un’arma determinante nelle gare dei rossoblù. Un tratto che in Serie A nessuno sta replicando con la stessa costanza.

La filosofia dei cambi

In ogni incontro stagionale Italiano ha utilizzato tutti e cinque i cambi. Il dato realmente rilevante, però, è l’efficacia di chi entra: quattro assist e due gol sono arrivati proprio dai giocatori subentrati. Non è un indicatore chiarissimo della capacità del tecnico di incidere in corsa? I gol di Odgaard a Lecce – segnato dopo due minuti dal suo ingrasso al 69′ – e quello di Orsolini a Cagliari, confermano come spesso la svolta arrivi proprio dalle scelte della panchina.

Cambiaghi, l’uomo in più dalla panchina

Nicolo Cambiaghi, durante la partita di Bologna-Friburgo (@Damiano Fiorentini)

Nicolo Cambiaghi, durante la partita di Bologna-Friburgo (@Damiano Fiorentini)

Tra i protagonisti più continui c’è Cambiaghi, autore di tre assist da subentrato. Una leva così elevata da porre ora un interrogativo: Italiano continuerà a utilizzarlo come arma in corso o valuterà di inserirlo stabilmente dall’inizio? Curiosi eh, purtroppo però, per la risposta dovremo attendere un po’ perché adesso Cambiaghi è infortunato.

La capacità del Bologna di cambiare ritmo negli ultimi trenta minuti è diventata una caratteristica riconoscibile, come dimostrano anche gli episodi maturati contro Genoa, Lecce e Cagliari.

Odgarrd e Orsolini, gol pesanti nei momenti decisivi

Se i numeri degli assist sono evidenti, altrettanto lo sono i gol da subentrati. Odgaard ha colpito a Lecce appena entrato, sfruttando alla perfezione la scelta tecnica di Italiano.

Orsolini, invece, a Cagliari ha trasformato in rete una delle occasioni nate nella fase in cui il Bologna stava crescendo grazie ai cambi.

Momenti che confermano come le soluzioni stiano diventando parte strutturale della strategia rossoblù.

La prova di Bernardeschi

Federico Bernardeschi, Bologna (© Damiano Fiorentini)

Federico Bernardeschi, Bologna (© Damiano Fiorentini)

Bernardeschi sta mostrano lampi da non sottovalutare. Entrato al 61′, nella partita contro il Napoli, si è posizionato al posto di Odgaard e ha agito da trequartista tra Orsolini e Cambiaghi. La sua è stata una prestazione praticamente perfetta, segnale evidente di quanto si stia inserendo nel sistema di gioco e di come possa diventare protagonista in più ruoli.

Resta solo da capire quando arriverà il primo gol: non è forse la naturale evoluzione del suo percorso?

Una rosa realmente utilizzata: 26 giocatori in campo

Uno degli aspetti più significativi riguarda la gestione dell’intera rosa. Italiano ha impiegato fino a questo momento 26 giocatori, utilizzando sempre tutti i cambi. L’ultimo a esordire è stato Pessina, mentre l’unico non ancora sceso in campo è Sulemana.

In Serie A soltanto la Cremonese supera questo dato, con 27 calciatori utilizzati. A quota 26, insieme al Bologna, c’è anche l’Udinese, prossima avversaria dei rossoblù dopo la sosta.

Il Bologna arriverà con qualche emergenza, ma questa squadra ha dimostrato più volte di saper reagire e affrontare le difficoltà con compattezza.

 

Fonte: Più Stadio, Davide Centonze

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