Bologna FC
Il pareggio (spareggio) al Dall’Ara: Bologna-Juve è lezione di concretezza
Pareggio al Dall’Ara tra Bologna e Juventus: rossoblù superiori ma manca il colpo vincente. Ecco cosa dicono i numeri del match.

Nel pareggio casalingo contro la Juventus, c’è tutto il Bologna di questa stagione: qualità, spirito, idee. Ma anche una sottile ansia da grande, quella che arriva quando ci si accorge di essere davvero lì, a un passo da un traguardo storico. Il punto conquistato al Dall’Ara, in un 1-1 ricco di significati, è figlio di una partita interpretata con intelligenza, ma anche della difficoltà di trasformare la superiorità di gioco in reti decisive. E ora, la corsa alla Champions è più viva e complicata che mai.
Nel cuore pulsante di Bologna, lo stadio Dall’Ara si sta confermando ancora una volta il centro gravitazionale della cavalcata rossoblù. Qui la squadra di Vincenzo Italiano si anima: più aggressiva, più intensa, più consapevole. È finita 1-1, sì, ma l’impressione è che siano stati i rossoblù a dare il ritmo, a imporre lo stile.
Bologna-Juventus: padroni del gioco, non del risultato
Il dato del possesso palla (65%) è lampante. Ma ancora più impressionanti sono i 419 passaggi complessivi contro i 235 della Juventus, e i 62 passaggi in zona offensiva contro appena 30 degli avversari. Il Bologna ha costruito dal basso, ha attaccato con ordine, ha pressato alto. La Juventus, di contro, ha fatto quello che sa fare: difendersi, colpire quando può, incidere sulle incertezze avversarie.
La rete di Thuram al 9’, arrivata su una distrazione centrale, ha reso ancora più complicata la serata. Ma non ha spezzato il Bologna. I rossoblù hanno faticato inizialmente a trovare le imbucate giuste, e nonostante la mole di gioco hanno chiuso il primo tempo senza reti. È nel secondo tempo che la squadra ha cambiato passo, sostenuta da uno stadio sempre più coinvolto.
Il pareggio di Freuler al 54’ – un tiro preciso dopo un pallone sporco in area – è stato il culmine di una pressione costante. Ed è lì che il Bologna ha mostrato ancora una volta la sua maturità: non ha perso la testa, ha continuato a giocare con ordine, pur sapendo che la posta in palio era altissima.
Bologna, cifre di superiorità?
La squadra di Italiano ha tirato di più (9 contro 6), è arrivata con più continuità in area (22 tocchi nell’area avversaria contro 13), ha guadagnato più angoli (10 a 3) e si è esposta meno ai rischi (0 errori che hanno portato al tiro, contro 1 juventino). Anche sul piano difensivo, i rossoblù hanno retto: 36 recuperi, 13 contrasti vinti, solo 1 cartellino giallo. Tutto lascia pensare che il Bologna non solo abbia meritato il punto, ma abbia probabilmente lasciato per strada qualcosa in più.
Eppure, nel calcio non vince chi domina, ma chi punge. E con 0.44 xG (goal attesi) il Bologna ha dimostrato di dover ancora crescere nella capacità di capitalizzare la propria superiorità territoriale. Perché il pallone deve sì girare, ma per vincere la direzione deve sempre essere la porta avversaria. La Juve, con 0.77 xG e un gioco molto più verticale, è arrivata vicino al colpaccio. Ma alla fine ha retto l’identità forte dei padroni di casa.
Post Bologna-Juve: una vertigine da gestire
Due settimane fa il Bologna era quarto. Ora è settimo, a una sola lunghezza da Juventus, Roma e Lazio. Ma il campionato non è finito, e la corsa Champions è tutt’altro che decisa. La prestazione del Bologna contro la Juventus certifica che i rossoblù sono ancora lì, vivi, organizzati, pronti.
E forse è proprio questo il tratto più interessante della stagione del Bologna: non si è trattato di un exploit momentaneo, ma di un processo. Una crescita evidente, sotto ogni aspetto. Una squadra che ha imparato a competere, ma che ora deve imparare a vincere anche quando il pallone pesa come il piombo.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
