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Bologna

Il Resto del Carlino – Bologna, la soprintendenza frena, per lo stadio c’è ancora da aspettare

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Lele Carl Malaguti

 

 

Tempistiche bibliche quelle riguardanti il restyling dello stadio “Renato Dall’Ara”, che potrebbero ulteriormente dilatarsi. La Soprintendenza di Bologna alza la mano e ferma tutto, tenendosi la riserva di un ulteriore controllo sulle carte già presentate da parte del Bologna FC. Il motivo? Le modifiche apportate per rispettare le norme antisismiche, oltre ad altre variabili non incluse nel progetto iniziale. Le prime carte contenenti il progetto felsineo riguardante il “nuovo” stadio, furono portate all’attenzione della Soprintendenza a Gennaio 2016, venendo approvate poi qualche mese dopo anche a Roma. Per i rossoblù ora è a rischio la deadline di Natale, con la società che spera non si renda necessario un nuovo viaggio delle carte nella capitale. Una burocrazia, quella italica, che nuoce gravemente al progetto bolognese, che fa del suo impianto il fulcro di quest’ultimo. E mentre sotto le due Torri si lavora alacremente per regalare alla città ed ai tifosi un impianto all’altezza delle ambizioni della società, in altre parti dello Stivale si ricevono deroghe per giocare in stadi obsoleti e poco sicuri. Che il problema del Bologna non sia solo quello di non “pesare abbastanza” all’interno del calcio italiano?

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