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Bologna, non ti fermare: il lavoro di Italiano comincia a dare i primi frutti

Italiano sempre più leader del suo Bologna. La squadra, attualmente al settimo posto, vuole continuare sulla strada tracciata ultimamente

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(© Bologna FC 1909)
Il Bologna di Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)

Il Bologna viaggia spedito verso i piani alti della classifica e pare non abbia intenzione di fermarsi proprio ora. E chi se lo sarebbe aspettato ad inizio stagione? Dopo le iniziali difficoltà incontrate in campionato, quando la vittoria non voleva arrivare, Vincenzo Italiano ha fatto orecchie da mercante ed ha continuato per la sua strada. Lavoro quotidiano, fiducia nella squadra e in ogni singolo giocatore: tutto ciò ha ripagato ed oggi il Bologna ha un passo da Europa. 

Il confronto con il Bologna di Thiago Motta

Una squadra diversa con un modo di giocare differente e con altri interpreti: il Bologna di oggi non è uguale al Bologna di ieri. Le idee di calcio dei due tecnici presentano analogie ma si basano e si costruiscono su basi di gioco abbastanza differenti. Il Bologna di Italiano è una squadra improntata sull’aggressività e sul pressing alto, capace di mettere in difficoltà l’uscita e la costruzione dal basso degli avversari e pronta a punire immediatamente. Sono serviti tantissimi allenamenti e parecchio tempo per far sì che la squadra rispondesse agli ordini ed alle richieste del suo nuovo mister, ma i risultati, ad oggi, cominciano ad arrivare. In questo momento, il Bologna di Italiano e quello di Thiago Motta presentano gli stessi medesimi punti. Le uniche differenze riguardano i gol fatti e i gol subiti: 21 fatti e 18 subiti per Italiano e 18 fatti e 12 subiti per Thiago.

La felicità dei giocatori del Bologna

La felicità dei giocatori (© Bologna FC 1909)

In tutto ciò, ovviamente, non va scordato che il Bologna di quest’anno ha giocato anche sei partite di Champions League. Quello che sembrava un Bologna spaesato e fragile ad inizio stagione, adesso appare determinato e convinto dei propri mezzi. Nelle ultime sette gare, infatti, la squadra ha ottenuto 16 punti, posizionandosi dietro solamente ad Atalanta ed Inter.

L’importanza di Ndoye ed Orsolini

Nel calcio, come in qualsiasi altro sport di squadra, avere un gruppo coeso e convinto delle proprie capacità è a dir poco fondamentale. Come in ogni gruppo che si rispetti, poi, ci sono dei leader: nel caso del Bologna di Italiano, Dan Ndoye e Riccardo Orsolini ricoprono quel ruolo. Non che Ferguson, Freuler, Lucumì e Beukema siano da meno, sia chiaro, ma Italiano ha voluto personalmente parlare con i due esterni rossoblù per responsabilizzarli ulteriormente. Ad Orso ha voluto ricordare quanto sia determinante con la sua tecnica e la sua conoscenza dell’ambiente, mentre a Dan ha consigliato di allenarsi ancor di più sulle conclusioni. L’esterno svizzero rappresenta uno dei pericoli principali per le difese avversarie grazie alla sua ottima abilità nel dribbling e la sua velocità. Qualora aggiustasse anche l’aspetto realizzativo, allora diventerebbe davvero un giocatore quasi immarcabile.

Dan Ndoye e Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)

Dan Ndoye e Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)

C’è ancora del lavoro da fare, ma la strada è quella giusta

Guai a sedersi sugli allori: il lavoro di Italiano ha appena cominciato a dare i suoi frutti, ma ciò non vuol dire sia terminato. La stagione è ancora parecchio lunga, le partite da giocare sono ancora tantissime. Nella mente e nell’agenda di Vincenzo ci sono ancora tantissimi concetti da limare e su cui investire tanto tempo e tante energie. In primis, bisogna sistemare la questione Dallinga: l’olandese è ancora alla ricerca del primo gol in maglia rossoblù ed Italiano lo attende a braccia aperte. In secondo luogo, poi, ci si aspetta più gol dai difensori: alla Fiorentina, Italiano poteva contare anche sui gol da parte della sua retroguardia. Al momento, però, il solo Lucumì ha segnato un gol, tra l’altro il primo in Champions League.

Il lavoro, dunque, non è ancora finito: Italiano lo sa bene e nella sua testa c’è la voglia di continuare a coltivare il suo Bologna, giorno dopo giorno, sognando l’Europa.

Fonte: La Gazzetta dello Sport, Matteo Dalla Vite

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