Bologna FC
Bologna-Parma (2-1): reazione, anche in numeri
Bologna-Parma di Coppa Italia ha una storia a sé anche nei numeri. Ecco cosa raccontano le statistiche del match.
Bologna-Parma è una di quelle storie che si sviluppano lentamente, prima di esplodere nel finale. La squadra di Vincenzo Italiano ha costruito silenziosamente, a testa bassa, la sua rimonta, fino a trasformare una serata nata in salita nella dimostrazione, soprattutto tecnica, dell’identità di gioco rossoblù.
Bologna-Parma, un inizio incerto: tanto possesso, poca protezione
Per capire il senso del match è necessario partire dalle difficoltà iniziali. Il Bologna ha chiuso con un imponente 72% di possesso palla, eppure la gara si è aperta con la squadra rossoblù sorpresa in profondità dal Parma. L’errore che ha portato al gol di Benedyczak non è stato un episodio isolato nei primi 15 minuti: la squadra di Cuesta ha sfruttato i pochi spiragli concessi, attaccando sempre in verticale.
Ma, proprio questa parabola inattesa ha acceso qualcosa nel Bologna.
Quando il Bologna rimette insieme le idee
Emil Holm (© Bologna FC 1909)
Dal 20’ in poi, la partita è diventata esattamente ciò che Italiano aveva preparato: un attacco martellante, basato su rotazioni costanti e letture aggressive degli esterni.
Holm, soprattutto, ha rappresentato la linea guida del primo tempo: inserimenti e conclusioni. Il Bologna ha costruito la sua rimonta anche grazie alla capacità di generare superiorità numerica.
Numeri alla mano: i rossoblù hanno chiuso con 89 ingressi nel terzo offensivo (contro i 28 del Parma). Questo dominio si è tradotto in 30 tocchi in area di rigore, una cifra che parla da sola.
Pressione che consuma
La ripresa è stata un monologo tecnico. Il Bologna ha attaccato con la giusta lucidità: 505 passaggi riusciti, il 77% completati vicino all’area di rigore. La manovra era un flusso costante. Il Parma ha provato a ripartire, ma la statistica che riguarda i recuperi – 44 per il Bologna contro 34 – racconta che i rossoblù sono stati sistematicamente più reattivi.
Castro e le statistiche: il colpo che chiude un cerchio
Santiago Castro (© Damiano Fiorentini)
Passando alla fase realizzativa, il Bologna ha prodotto 16 tiri totali contro i 6 del Parma. Tuttavia hanno creato lo stesso numero di grandi occasioni, ovvero quattro. All’89’ Castro — subentrato proprio per aggiungere peso e attacco dell’area — trova la torsione ideale: gol di testa nell’angolo alto sinistro, esecuzione pulita, quasi simbolica della crescita offensiva della squadra in partita.
Bologna-Parma: quando il destino lo creano gli interpreti della storia
La squadra sotto la Curva post Bologna-Como 1-0 (© Damiano Fiorentini)
Si può leggere la partita in modo semplice. Ma la verità è sempre più profonda: i rossoblù hanno vinto perché hanno saputo reagire a un avvio caotico, correggere la struttura, e infine imporre il proprio calcio con grande pazienza.
Una squadra che perde palla solo in dieci occasioni, che costruisce 11 calci d’angolo, che vince il 58% dei duelli aerei e completa il 61% delle palle lunghe dimostra qualcosa in più.
E la sensazione — nella notte del Dall’Ara — è che questo Bologna stia diventando esattamente ciò che Italiano immagina: una squadra che non si limita a giocare, ma che sa creare il proprio destino, una scelta alla volta.
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