Bologna FC
Bologna-Parma: il rischio del turnover
La squadra e i tifosi soffrono prima di arrivare alla vittoria nel derby d’Emilia: è valsa la pena rischiare con il turnover?
Per i tifosi le partite come quella di ieri sera si dividono in tre momenti: quello della sofferenza, quello dell’esultanza e quello della riflessione.
Rowe e Castro tramutano la sofferenza in gioia
Gli ottavi di finale contro il Parma dovevano essere il riscatto dopo l’ultima partita in Serie A. Ma il gol di Benedyczak arrivato dopo 12 minuti stava già facendo salire i fantasmi grigiorossi. Il Bologna soffre, e il popolo rossoblù lo stesso: per amore, questo ed altro. Il pareggio di Rowe rimette tutto in pari: un piccolo sospiro di sollievo. Ma è Santiago Castro negli ultimi minuti a ribaltare il risultato, e lo stato d’animo dei tifosi. I fantasmi fuggono spaventati dal frastuono della vittoria.
La chiave di volta della partita, l’ingresso in campo di Pobega, Dominguez e Castro autore del sorpasso: Vincenzo Italiano ha mosso le pedine e ha dato scacco matto al Parma. Ma senza usare la regina, il pezzo -sulla carta- più forte: Orsolini e Cambiaghi sono rimasti in panchina.
Jonathan Rowe (© Bologna FC 1909)
Dopo l’altalena di emozioni, è tempo di riflettere
Passato un po’ di tempo, a mente fredda, sorge il dubbio: non si poteva evitare quella sofferenza iniziale? Il Bologna aveva agevolmente battuto il Parma in Serie A per 3-1, bastava ripetersi. E invece no, si fa turnover (anche in vista della prossima partita in campionato contro la Lazio). Si usa fare turnover in Coppa Italia, ma è così necessario? Magari si potrebbe partire con i titolari, chiudere la partita e poi lasciarli riposare. Si risparmierebbe una bella dose di sofferenza.
Nel Bologna tutti i giocatori si sono fatti trovare pronti, da Ravaglia a Bernardeschi. Ma la partita si è risolta solo con l’ingresso dei migliori. È valsa la pena rischiare?
Fonte: Italo Cucci, Stadio
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