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Calciomercato Bologna – Non è (solo) un paese per giovani

Gioventù ed esperienza: il Bologna sta creando un gruppo equilibrato ed efficiente all’insegna del talento

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Santiago Castro durante il riscaldamento prima della finale di Coppa Italia (© Bologna FC 1909)
Santiago Castro durante il riscaldamento prima della finale di Coppa Italia (© Bologna FC 1909)

Il Bologna non è solo una rampa di lancio per giovani. O meglio, se negli ultimi anni lo è sempre stato, quest’anno qualcosa sta cambiando. Pur avendo la sesta rosa più giovane dell’intero campionato, infatti, la dirigenza si sta mettendo all’opera per aggiungere nomi d’esperienza ad un mix che, se equilibrato bene, potrebbe diventare letale. Ecco allora che spuntano gli Ziyech e i Dzeko: sogni di mercato che forse non sono soltanto sogni.

Una tendenza in calo

Dal 2015 in poi, dopo gli acquisti di Palacio e Poli, la rosa ha iniziato a tendere verso il ringiovanimento. Sono arrivati tantissimi ragazzi talentuosi, come Svanberg, Hickey, Zirkzee e Diawara, per tornare indietro nel tempo, e questi hanno abbassato notevolmente l’età media di un gruppo non più verde. Ora, finalmente, siamo giunti all’equilibrio. C’è esperienza, grazie agli Skorupski e ai Freuler, ma anche tanta gioventù, guidata dagli argentini terribili Castro e Benja Dominguez. Ed è stato proprio questo equilibrio ritrovato a far risalire il Bologna nelle gerarchie del calcio italiano. 

Riccardo Orsolini festeggia la Coppa Italia (© Bologna FC 1909)

Riccardo Orsolini festeggia la Coppa Italia (© Bologna FC 1909)

Un Bologna moderno

Ma i rossoblu non sono moderni solamente sulla carta. Basta guardare l’elenco dei giocatori più presenti in stagione, nel quale si trovano sia i “verdi” Ndoye e Castro, sia i senatori Freuler e Skorupski. Il risultato, per nulla scontato, è l’omogeneità della squadra che, nonostante le differenze anagrafiche, è molto unita. In campo, ma anche fuori, ciò che si può notare è che Sartori ha creato un organico talentuosissimo, ma il clima non dipende dal talento. Il “potere dell’amicizia”, come lo ha definito recentemente il centro NBA Myles Turner, oggi in forza ai Pacers, è ciò che governerà lo sport del futuro. In un mondo di atleti sempre più preparati, la differenza la può fare solo l’unità di squadra. E state tranquilli, perché al Bologna non manca.

Fonte: Più Stadio, Davide Centonze

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