Castro: dove tutto iniziò

Santiago Castro, arrivato a gennaio del 2024 a Bologna, ha impiegato dalla 27sima alla 37sima partita per prendersi la titolarità nel Bologna. Poi non l’ha più lasciata, infortuni a parte. La prima partita in cui si è palesato con la maglia rossoblù è stata quella con l’Atalanta, passata tutta seduto in panchina. Poi la partita successiva, in casa, contro un’altra maglia nerazzurra (l’Inter), ha giocato i suoi primi 11 minuti di gioco davanti al suo pubblico.  Col tempo altre comparsate, una manciata di minuti, perchè Motta voleva che prendesse confidenza con il suo modulo di gioco, fino al Bologna-Juventus, dove i minuti di gioco furono 63′. E in quei sessantatre minuti arrivò anche il suo primo gol. I rossoblù erano già andati in vantaggio con Calafiori, dopo 90 secondi dal fischio d’inizio, con un tiro che si era insaccato sotto la traversa. Ma all’11’ entra in scena lui: cross di Ndoye dalla sinistra, intervengono sulla sfera, di testa quasi insieme, prima Urbanski e poi Castro che la spedisce dietro alle spalle di Szczesny. Un Bologna così elegante e determinato, non era neanche lontanamente preventivabile. Un Bologna che avrebbe siglato la terza rete, sempre con Calafiori, per poi farsi raggiungere negli ultimi minuti del match dagli avversari. Da quel momento, data anche la partenza di Zirkzee, Castro è diventato il “pichichi” della formazione rossoblù.

Castro: a volte ritornano (S. King)

Santiago Castro (© Bologna FC 1909)

E così, esattamente un anno dopo (era il 20 maggio 2024), la Juventus torna al Dall’Ara a difendere il suo quarto posto, a 62 posti. Esattamente quello che vuole il Bologna: riconquistare il quarto posto, che per diverse domeniche è stato suo. Intanto Castro, dopo 41 partite giocate  in questa stagione(fra Serie A, Champions League e Coppa Italia), 10 gol fatti e 8 assist confezionati ha voglia di lasciare il segno in questo finale di stagione, proprio con quella Juventus, da cui tutto iniziò. Italiano lo ha preservato in queste ultime partite, attendendo che il suo tallone lo renda il giocatore efficace e letale per l’attacco del suo Bologna. E la partita con la Juventus è la partita giusta.

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