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L’eterno ritorno di Immobile: tutto iniziò contro il Bologna, ora riparte da qui

Dopo anni da avversario, Immobile arriva a Bologna: un incrocio che sembra destino, tra ambizione europea, storia e statistiche.

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Ciro Immobile verso Bologna per il ritorno in Serie A (@S.S. Lazio su X)
Ciro Immobile verso Bologna per il ritorno in Serie A (@S.S. Lazio su X)

Per anni Bologna e Ciro Immobile si sono sfiorati, osservandosi da lontano, come due binari apparentemente paralleli ma destinati, prima o poi, a incrociarsi. Oggi, quel momento è arrivato davvero. E se un tempo l’idea di vedere l’ex bomber della Lazio in rossoblù poteva sembrare un esercizio di fantasia, oggi è (quasi) realtà, pronta a scrivere un nuovo capitolo nella carriera di uno dei centravanti più prolifici del calcio italiano.

Immobile e Bologna: una carriera in movimento, un club in crescita

La carriera di Immobile è stata un continuo saliscendi tra grandi piazze, gol e un instancabile bisogno di dimostrare qualcosa. Dopo l’esordio con la Juventus, una lunga serie di tappe – tra cui Pescara, Torino, Dortmund, Siviglia, Roma e persino Istanbul – lo hanno portato a girare l’Europa, senza mai però trovare una dimensione davvero definitiva, fino ai suoi anni d’oro con la maglia della Lazio.

Bologna, intanto, è cambiata: la squadra che una volta sarebbe stata considerata “fuori portata” per un giocatore come Immobile oggi è un club in piena ascesa. Con un progetto tecnico ambizioso, una presenza ormai fissa in Europa e un’identità definita, i rossoblù sono diventati una delle realtà più affascinanti del nostro calcio. Non sorprende quindi che, a questo punto della sua carriera, Ciro abbia deciso di scommettere su di loro. O forse è Bologna che ha deciso di puntare su di lui.

Incroci non sempre felici

Curiosamente, tutto è cominciato proprio contro il Bologna. Marzo 2009: Immobile esordisce in Serie A con la Juventus nei minuti finali di un match vinto in rimonta dai bianconeri. Una comparsata che sembrava irrilevante all’epoca, ma che oggi diventa simbolica. Sul campo c’era anche Marco Di Vaio, allora avversario, oggi direttore sportivo rossoblù. E proprio lui ha deciso di riportare quel giovane debuttante nella città delle Due Torri.

I numeri raccontano di una bestia nera per i felsinei: 9 reti e 4 assist in 17 partite contro il Bologna. Da Torino a Roma, Immobile ha spesso colpito duro i rossoblù, rovinando feste, togliendo punti e lasciando il segno anche quando non segnava. Adesso, però, quella minaccia diventa risorsa. Chi ti ha fatto soffrire, ora dovrà farti gioire.

Ma questo non è solo un ritorno romantico. Per Immobile è anche una sfida personale. Dopo la parentesi turca, poco convincente, serviva un contesto competitivo per rilanciarsi in ottica nazionale e, magari, strappare l’ultima convocazione importante della carriera. Bologna può offrirglielo, con un tecnico come Vincenzo Italiano e una squadra che gioca per attaccare.

Immobile e il nuovo inizio sotto le Due Torri

Per il club, invece, l’arrivo di Immobile è un segnale chiaro: Bologna non vuole solo partecipare, vuole contare. E lo fa affidandosi ad un piede anziano, sì, ma ancora affamato. Le motivazioni non mancano: Immobile parte da 201 reti in Serie A, all’ottavo posto nella classifica marcatori di tutti i tempi. Davanti a lui Baggio, Di Natale e Altafini. I margini per scalare ancora ci sono, soprattutto se la condizione fisica regge e il feeling con la squadra scatta in fretta.

Il bomber ex Lazio si prepara a scrivere nuove pagine in un libro che sembrava avvicinarsi alla conclusione. Bologna, da parte sua, ha già acceso i riflettori. L’aeroporto Marconi lo accoglierà in grande, ma sarà il Dall’Ara a giudicare. I gol torneranno a parlare per lui, oppure no. Ma una cosa è certa: ora che le strade si sono finalmente incrociate, nessuno vuole più guardarsi indietro.

In fondo, certe storie non si rincorrono per caso.

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