Bologna FC
De Silvestri spegne le candeline “in famiglia”
Ormai il Bologna è come una famiglia, lo sa anche Lollo De Silvestri, che ieri ha spento la trentasettesima candelina

Un ragazzo romano, che ragazzo forse non è più ma ne ha sempre lo sguardo, ieri ha compiuto trentasette anni. E lo ha fatto nel modo migliore, assieme alla sua famiglia sportiva. Una famiglia che, in gran parte, ha creato lui, perché Lorenzo De Silvestri non è appena un senatore dello spogliatoio, che incute rispetto e timore con la sua leadership ingombrante. Per Lollo, lui ci ha sempre creduto, l’ambiente Bologna andava costruito, e, come fosse lo zio di tutti, si è sempre messo a disposizione dei nuovi arrivati. Se i rossoblu sono arrivati tanto in alto, il terzino classe 1988 ha i suoi meriti. Il “potere dell’amicizia” sarà pure un concetto banale e banalizzato, magari neppure esiste. Ma è certo che, a Casteldebole, il clima più disteso abbia aiutato tutti.
Lollo e il suo popolo
A Nettuno Bologna Uno, il festeggiato di lusso ha spiegato alla perfezione il clima che ormai tutti conoscono, con una squadra distesa e che si allena sempre col sorriso. Un sorriso conquistato, mai scontato, che deve molto ad una notte magica, vissuta dieci giorni fa e che dubito verrà mai cancellata dalla mente di tutti, giocatori, tifosi e dirigenza. Ma il sorriso rossoblu non è di circostanza, non è un accontentarsi furbescamente. Piuttosto, sarebbe corretto definirlo una costante, presente anche nel complesso inizio di stagione. Come potrebbe dunque mancare ora?

Thijs Dallinga e Riccardo Orsolini durante Fiorentina-Bologna 3-2 (© Bologna FC)
La risposta è semplice, e ce la fornisce proprio De Silvestri. «Il Bologna si sta stabilendo nelle posizioni alte. Non bisogna dimenticare chi siamo, bisogna sempre creare il gruppo, stare concentrati, ma se facciamo tutto come si deve si possono spaventare tutti. Siamo un gruppo di persone che sta bene fuori e dentro al campo. Qui a Casteldebole non ci siamo solo noi, ci sono tante persone con le quali abbiamo legato, questo è il vero concetto We Are One».
Fonte: il Resto del Carlino, Gianluca Sepe
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