Bologna FC
Enrico Brizzi: «Il Bologna vuole assaggiare il bagliore di un’antica nobiltà»
L’autore di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” ha dedicato al Bologna un articolo speciale in vista della finale di Coppa Italia.

Questo sabato, il settimanale sportivo Sportweek ha dedicato l’edizione alla finale di Coppa Italia tra Bologna e Milan. In Copertina, Rafael Leao e Riccardo Orsolini si contendono l’ambitissima Coppa, mentre sullo sfondo il Colosseo si innalza sulla città eterna. Nel magazine è presente un articolo molto speciale, come del resto è speciale il suo autore: Enrico Brizzi. Lo scrittore bolognese, grande tifoso rossoblù, racconta a suo modo e soprattutto, con la sua penna, cosa voglia dire essere tifosi del club felsineo e la grande emozione per il viaggio all’Olimpico.
L’autore di «Jack Frusciante è uscito dal gruppo” sarà infatti tra i 30000 tifosi bolognesi attesi a Roma questo mercoledì. Una trasferta indimenticabile, sperando lo diventi anche il finale: «Giovani e veterani, saremo all’Olimpico anche per chi non è più con noi. Canteremo per tutti loro, e non potrà esserci trasferta più emozionante».
Enrico Brizzi, da sempre tifoso del Bologna
Enrico Brizzi si innamora dei colori rossoblù da piccolissimo, anche grazie agli aneddoti che vedevano protagonista la sua nonna, Pina, che a soli 7 anni partecipò all’inaugurazione dello Stadio Dall’Ara, all’epoca “Stadio Littorale”. «Finalmente il 29 maggio 1927 il catino di mattoni rossi era pronto per ospitare la partita inaugurale, un’Italia-Spagna giocata alla presenza di re Vittorio Emanuele III preceduta dalle coreografie ginniche di balilla e piccole italiane. C’era anche mia nonna, Pina, sette anni, fra le moltitudini di bambine in divisa chiamate ad esibirsi, e non si sarebbe mai dimenticata di quel giorno».
L’imprinting per una passione destinata a non spegnersi mai
Allora il Bologna era nel momento più alto della sua storia e innamorarsi dello “squadrone che tremare il mondo fa” non era poi così difficile. «Nell’Italia che s’innamorava del “meraviglioso giuoco” si imparava a tifare per la squadra cittadina come tratto essenziale dell’identità locale: per i Bolognesi di allora è stato ovvio entusiasmarsi per una squadra capace di vincere altri cinque scudetti, due Coppe dell’Europa Centrale e la storica Coppa dell’Expo di Parigi (mai una squadra italiana aveva vinto oltre frontiera) nel giro di una quindicina d’anni. “Facile tifare per chi vince tanto”, ma quell’imprinting è stato decisivo al punto che la passione non si sarebbe mai spenta».
Bologna ci spera, ma in città regna la scaramanzia
Nonostante il traguardo sempre più vicino, a Bologna regna la scaramanzia. Nessuna parola deve essere proferita riguardo il possibile esito della finale. Si spera tutti in un unico risultato certo, ma il solo pronunciare una determinata frase, potrebbe stravolgere gli equilibri dell’universo: «Nessuno a mia notizia si è mai azzardato a pronunciare o scrivere quel che tutti i tifosi rossoblù, nel cuore del loro cuore, sperano che accada. Persino i soliti noti, fabbricanti seriali di magliette e adesivi, ben si guardano dal proporre nuovi articoli per non creare squilibri cosmici e guastare il karma. “Vada come vada”, si ripete con studiata noncuranza, “l’importante è sostenere la squadra”. A questo modo non si viola nessuna regola, ma la voce esce elettrica di emozione, l’occhio è vispo e lustro, il linguaggio del corpo lontanissimo dalla quiete zen».
Enrico Brizzi: «Il Bologna riassapora la gloria»
Lo scrittore classe 1974, ha solo belle parole per descrivere il percorso del Bologna di quest’anno. Un Bologna che fa emozionare e che ha dei giocatori formidabili, capaci di far divertire e sorprendere. «Nei sogni dei tifosi rossoblù riappaiono il funambolico gol di Orsolini all’Inter e alcuni momenti in cui Italiano in trance sembrava deciso ad arare l’area tecnica […] Capita di sognare anche a occhi aperti certe galoppate perdifiato di Ndoye o un inserimento vigoroso di Castro. E grazie alla ditta Beukema & Lucumi, il Bologna vuole assaggiare il bagliore di un’antica nobiltà».
Fonte: Enrico Brizzi – Sportweek
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
