Bologna FC
Freuler riparte a caccia di record
Il centrocampista svizzero è fondamentale nell’economia del Bologna e questa stagione dovrebbe tagliare un traguardo importante
Quando si pensa al Bologna, uno dei primi nomi che vengono in mente ai tifosi è quello di Remo Freuler. Professore del centrocampo, stacanovista infaticabile e esperto comandante, il centrocampista svizzero sta per iniziare la sua decima stagione in A. E per lui questa avrà un sapore speciale, perché l’obiettivo delle trecento presenze in campionato è sempre più vicino.
Uno svizzero d’Italia
Dieci anni di esperienza in Italia sono tantissimi per uno straniero. Eppure, Remo è uno che ha saputo vivere l’italianità meglio di tanti azzurri, nonostante la purga dell’Europeo che fa ancora male. Dopo l’Atalanta, con le difficoltà incontrate a Nottingham, sembrava un giocatore sul viale del tramonto. Ma, da buon filosofo, il mediano ha capito che, a volte, per ritrovarsi bisogna ritornare a casa. Ecco che, a Bologna, si è saputo creare una seconda vita calcistica. E ora, a quota 272 presenze in Serie A, va a caccia di un traguardo tutt’altro che impossibile. Specialmente considerando che lo scorso anno ne ha giocate 37. Come il vino, Freuler migliora.
La commozione di Remo Freuler dopo la vittoria della Coppa Italia (© Bologna FC 1909)
Da Sartori a Sartori
Sembrerà strano da dire, ma tutte le 272 partecipazioni in A sono merito di Giovanni Sartori. L’uomo che sta rivoluzionando il Bologna lo ha sempre voluto con sé, attestato di stima non indifferente, e lo ha posto ogni volta al centro del progetto, dandogli la fiducia che merita. Anche perché, pur avendo messo a referto solamente una rete, durante la scorsa stagione è stato un collante fondamentale, ordinato e tranquillo per ben oltre 40 gare. Ha pesato, nel finale, un pò di stanchezza, ma il gol contro la Juve era meritatissimo, per tutto il lavoro che sta facendo a Casteldebole. In bocca al lupo per la stagione, Professore, e speriamo di vederti gioire con i rossoblu ancora a lungo.
Fonte: Più Stadio, Davide Centonze
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