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Giacomo Bulgarelli, l’ultima grande bandiera rossoblù (Stadio)

A poche ore dal suo compleanno ripercorriamo la carriera leggendaria del capitano rossoblù Giacomo Bulgarelli

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Giacomo bulgarelli
Giacomo Bulgarelli (© Bologna FC)

Il 24 ottobre di ottantaquattro anni fa a Portonovo, piccola frazione di Medicina, nasceva Giacomo Bulgarelli, futuro capitano e bandiera del Bologna che “così si gioca solo in paradiso”. Dai primi calci nella Bassa fino alle 392 partite in maglia rossoblù, senza mai lasciare la sua terra.

Dalla parrocchia alla Serie A

Come nelle più grandi storie inizia tutto con un pallone ed alcuni amici, è così che Giacomino si approccia al mondo del calcio. Le sue prime esperienze le fa proprio con i suoi amici nel campo dietro la chiesa di Portonovo, in un gruppo chiamato “O la va o la spacca”. Non ci misero molto i suoi amici a capire che Bulgarelli non aveva molto a che spartire con loro. Nonostante la sua gracilità, infatti, il ragazzo aveva una classe sopraffina.

Con l’arrivo dell’adolescenza Giacomo è costretto a lasciare la sua Portonovo per trasferirsi a Bologna, dove va a studiare all’istituto San Luigi. Sotto le Due Torri Bulgarelli continua a giocare a calcio, e di lui si accorge subito il Bologna. Istvan Mike, vecchia gloria rossoblù, lo segnala immediatamente ai rossoblù, che lo inseriscono nel loro settore giovanile.

Dopo la gavetta agli ordini di Gyula Lelovich, è Alfredo Foni a far esordire Bulgarelli, neanche diciannovenne, in prima squadra il 19 aprile 1959.

Giacomo Bulgarelli capitano rossoblù

Negli anni ’60 il compianto presidente Dall’Ara ingaggia come allenatore Fulvio Bernardini, che fece decollare il Bologna e la carriera di Bulgarelli.  Fu proprio il “Dottor Pedata” a trasformare quel ragazzo un po’ grezzo in un centrocampista tuttofare, prima fantasista e poi mediano. Grazie a Bernardini il ragazzo di Portonovo conquista la nazionale e l’ultimo scudetto della storia rossoblù, nello spareggio contro l’Inter. Al termine della partita, giocata pochi giorni dopo la morte del presidente, Bulgarelli si esprime così.

«Ora era finita per davvero e c’era chi piangeva; chi correva senza mèta, perché non sapeva che cos’altro fare; chi cercava con gli occhi la moglie in tribuna; chi voleva l’abbraccio dei tifosi. Bernardini si teneva una mano sul cappello, quasi fosse l’ultimo disperato tentativo di non spiccare il volo. E io? lo non trovai di meglio che abbandonarmi a terra. Cosi, sdraiato sulla schiena, gli occhi socchiusi, ascoltavo il frastuono e cercavo in tutti i modi di essere felice. Ancora oggi non so se ci riuscii, ma so che a un certo punto si fece strada in me quella sensazione fredda, forse stonata, col senno di poi sicuramente premonitrice: non vivrò mai più un momento cosi». 

Il triste epilogo

Dopo quel momento Bulgarelli continuò a scendere in campo con la maglia rossoblù, evolvendo il suo gioco fino a diventare un libero, affiancando grandi giocatori come Bellugi, Liguori e Savoldi. Il 4 maggio 1975 si ritira ufficialmente dopo 392 partite e 43 reti in maglia rossoblù, condite da 29 presenze e 7 gol in nazionale. Per sempre bandiera del Bologna, Giacomo Bulgarelli ci lascia nel febbraio 2009 a soli 69 anni, anche se, uno come lui, nei cuori dei bolognesi non muore mai.

Fonte Marco Tarozzi – Corriere dello Sport-Stadio

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