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Grandi Pensieri di Mattia Grandi

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Nove in tre giorni sono un tantino troppi. L’orgogliosa reazione del Bologna alla disfatta di Roma biancoceleste dura un tempo, il primo, equilibrato. Nella ripresa i rossoblu restano negli spogliatoi ed il Napoli, platealmente superiore, agguanta la matematica certezza della fase a gironi della Champions. Seconda forza del campionato, 32 punti in più del Bologna in graduatoria, non un alibi ma la realistica dimensione di due differenti pesi sul piatto della bilancia. Ammonizioni pesanti per Kone, Gilardino e Perez, tris in diffida, spazio alla fantasia in vista del derby di Parma. L’ostica coda stagionale evidenzia alcune personalissime considerazioni: 1)le lacune tecniche rossoblu catalogate durante l’annata agonistica sono reali; 2)indebolire questa squadra con le probabili partenze estive di Diamanti e Perez è un suicidio; 3)le individualità felsinee ed il bassissimo tasso tecnico del torneo hanno inciso oltre il 50% sulla anticipata salvezza emiliana. Concordo la fase sperimentale tattica nella parabola conclusiva di stagione, avvallo il blasone ed il valore di compagini del calibro di Lazio e Napoli, accetto il rilassamento psicologico ad obiettivo raggiunto però non mi garba. Il Bologna non è questo, ne sono convinto, lo ha anche dimostrato con i fatti. Questo gastritico finale non è, sinceramente, un buon presagio. Primo tempo da sei politico agli uomini di casa, ripresa da quattro, la media è insufficiente. Poi non è il mezzo voto in più che cambia il canovaccio del match, della serie, un pochino più di pepe rispetto all’Olimpico (impossibile fare peggio) e vittoria lontana da mesi. Capitolo Stojanovic: coltivo i miei dubbi, non è pronto per un posto da titolare in A, rischioso anche tenerlo in panchina come primo cambio se il docente di cattedra si chiama Gianluca “stampella” Curci. Il rigore concesso a Cavani è sul suo groppone, il tiro dello 0-3 di Dzemaili passa sotto le gambe, la paperosa respinta sulla rete annullata a Maggio è una michelangelesca cappella. Chiaro che gioventù, psiche, morale, trend in picchiata della squadra sono limatine di sorta però attenzione con i conti. A meno due dalla fine dei giochi 2012/2013, Juve campione d’Italia, Napoli e Milan nell’Europa dei Paperoni, Fiorentina nell’ex Coppa Uefa, Udinese quasi, Lazio e Roma tra Europa League e coccarda italiana. Ciao ciao Palermo, Siena, Pescara. Per Zamparini godo come un riccio, sognavo il tandem con il Joker Preziosi, sarà per il prossimo anno. Altra grassa soddisfazione, il faccione tirato di Strama, il nuovo profeta della movida pallonara nazionale. Fuori da tutto, un bluff gigantesco come da pronostico…si, gli infortuni, il più grosso l’ha avuto Moratti nell’affidargli la panchina.

Mattia Grandi       

Ps: foto con espressione allucinata dopo un passivo di nove goal in tre giorni…anche oggi non trovo il migliore in campo o l’uomo simbolo 🙁

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