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I compiti per le vacanze di tifosi, dirigenza e stampa – 17 Mag

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In vista della fine del campionato ed in preparazione al prossimo, i tifosi del Bologna e la società rossoblu sono chiamati a crescere, per evitare che quello che sta per finire sia un anno “perso”. La Dirigenza rossoblu dovrà ragionare sugli errori fatti in questa stagione ed i tifosi dovranno “crescere” capendo che gli schieramenti “maidoguti” e “asservitiaSaputo” non sono più sostenibili, soprattutto se i commenti di chi etichetta un altro tifoso, non sono pertinenti con la realtà societaria. Di seguito cerchiamo di fare il punto dello stato dell’arte, per suggerire alcuni ragionamenti da mettere in campo nella prossima estate, come se fossero i “compiti delle vacanze” che ognuno di noi può e deve fare, per approcciare in modo migliore la stagione che verrà.

Lato società. Saputo era stato chiaro, gli obiettivi 2016/2017 erano tre: la salvezza, fare almeno 1 punto in più della stagione scorsa e valorizzare i nostri giovani. Il primo punto è stato ampliamente raggiunto, non solo grazie a nostri meriti, mentre le ultime partite contro Milan e Juventus potranno modificare la classifica portandoci magari a fare davvero un punto in più della scorsa stagione, ma non potranno certo modificare il giudizio complessivo di una stagione troppo altalenante, che ha mostrato enormi limiti, e che sarebbe pretestuoso valutare migliore della scorsa solo in base ai punti fatti. Sulla carta, se togliessimo alcuni errori arbitrali macroscopici saremmo già sopra i 42 punti fatti nel 2015/2016, ma i continui cali mentali, gli errori che ci trasciniamo da due stagioni e la quasi totale mancanza di personalità in alcuni frangenti, non possono raccontare di una squadra in crescita. L’ultimo punto, quello della valorizzazione dei giocatori, è anch’esso discutibile: Verdi e Di Francesco sono certamente giocatori che oggi valgono più che ad inizio stagione, ma che dire di Donsah e delle poche occasioni avute per giocare? Petkovic ha dimostrato di valere più di quanto non sia stato pagato a gennaio? E Krejci, che apprezziamo e che ha fornito tantissimi assist in questa stagione, è però cresciuto rispetto alle prime partite? E per un giovanissimo Okwonkwo in rampa di lancio, abbiamo il suo connazionale che ha fatto la figura dell’ectoplasma. Senza parlare di Oikonomou e Rizzo, purtroppo ormai sempre più oggetti misteriosi.

Dalla società quindi ci aspettiamo che si capisca che gettare basi con infrastrutture è fondamentale, ma che il lato tecnico non può essere lasciato troppo in secondo piano. La formazione ha giocatori con grande potenziale ma questa stagione ha dimostrato che in queste condizioni non hanno la possibilità di esprimerlo a pieno. Servono più giocatori esperti ed una chiara scelta su quali giovani tenere, in modo da non avere troppa concorrenza interna nei ruoli scelti per questi giovani da “lanciare”, in modo che possano crescere avendo continuità nel proprio utilizzo ed allo stesso tempo si possano avere sostituti di esperienza nei momenti critici. Ecco perché se si parla di “progetto”, giocatori come Masina e Verdi non possono essere venduti (il primo perché è prototipo del ragazzo cresciuto nelle giovanili ed il secondo perché è il giocatore “esploso” che può farti fare il salto di qualità) ed allo stesso modo, per fare crescere la formazione, servono investimenti mirati per aggiungere in rosa giocatori già pronti che aiutino a formare quanti hanno un potenziale ancora inespresso ed allo stesso tempo, servono prestiti per quei giovani che non possono restare qui ad invecchiare in panchina. I bilanci sono importanti, ma a volte saper quando e per cosa sforarli, fa la differenza.

 

Lato tifosi. Così come la società, anche i tifosi devono imparare da questa stagione, smettendo di pensare solamente in termini umorali, e cercando di vedere il “tutto” e non solo il particolare, e razionalizzando una situazione oggettiva: nessuna squadra è diventata grande in 2/3 stagioni, e tutti quelli che vorrebbero un Bologna “stile qualcuno” (da Udinese a Torino, passando per Napoli o Atalanta)  deve tenere conto che nessuno di questi in 3/4 stagioni è diventato quello che è ora. Il Napoli di De Laurentis è partito dalla Lega Pro, il Torino di Cairo dalla B (facendoci varie stagioni). Il Bologna di Saputo ha fatto 6 mesi di Serie B, e si sta costruendo in Serie A per ora riuscendo a restarci…mentre ad esempio l’Udinese di Pozzo si costruì facendo l’ascensore tra A e B per numerosi anni. Chi invoca spese per i giocatori, non dimentichi l’ascesa del Manchester City, che per anni ha dovuto strapagare giocatori mediocri, prima di arrivare a convincere finalmente grandi a firmare, nonostante promettesse contratti da sogno (Kaka ad esempio rifiutò una loro offerta quasi doppia rispetto a quella del Real Madrid quando se ne andò dal Milan). Bisogna considerare che una società con un centro tecnico all’avanguardia, con una giovanile conosciuta, con un’ossatura giovane e con uno stadio riqualificato, è un biglietto da visita migliore dei semplici soldi e da una solidità al futuro. La dirigenza ha dato dei tempi, i primi 3 anni di Serie A servivano a dare le basi ad una squadra del futuro ed anche il 2017/2018 sarà deputato a questo lavoro, poi ci sarà un nuovo piano triennale, che punterà più in alto: non serve prendersela, bisogna solo aspettare. Fino ad oggi Saputo ha mantenuto quanto promesso; prima di dire che non farà qualcosa, aspettiamo che non mantenga la parola, oppure che i dati oggettivi siano contrari alla sua visione. Ci siamo dimenticati forse che la squadra messa in campo d Porcedda (rimpianta da molti per anni), proprio grazie all’assenza di basi economiche ci stava facendo fallire?

Dai tifosi in questa estate ci aspettiamo una crescita, che possa far valutare il Bologna F.C. per quello che è anche oltre alla semplice passione ed al mero risultato domenicale. Non è facile, certo, ma è indispensabile per capire e vivere meglio quanto sta avvenendo alla nostra amata squadra. E se è vero che un tifoso vive di emozioni, bisogna anche saper attendere che certe situazioni evolvano e maturino prima di disperarsi o esultare.

 

Manca però un ulteriore elemento alla disamina sul mondo del Bologna. Possiamo dire il “Lato Stampa“, sebbene oggi l’informazione sia veicolata non più solo dai mezzi di stampa “ortodossi”. Allarghiamo quindi il cerchio ma la sostanza rimane la stessa: chi si sforza di fornire informazioni e si pone quindi come collegamento terzo tra la squadra ed i tifosi, dovrebbe cercare di guardare il panorama a 360°, restituendo poi ai tifosi quello che è il reale complesso che forma l’universo BFC, senza partigianerie e senza enfatizzare troppo, nel bene e nel male, eventi che fanno parte di un cammino più lungo e complesso del singolo risultato domenicale.

 

In ultima analisi, i tifosi dovrebbero ricordarsi del futuro non troppo lontano e capire che le fondamenta di una casa sono il punto cruciale per la buona riuscita di un progetto e non possono venire dopo o in parallelo con la costruzione delle mura o del tetto. Quindi una giovanile e delle infrastrutture devono venire prima della formazione titolare (anche a costo di non migliorare i punti della stagione precedente) e che una società in attivo e florida, è solitamente segnale anche di buoni risultati sportivi. La società, dal suo canto, deve capire che il calcio non è solo business ma anche passione, e che le emozioni non si controllano con i numeri dei bilanci. Saputo e tutti i Dirigenti devono imparare da questa stagione, non commettendo l’errore di fare l’ennesimo mercato solo improntato a giovani di buone speranze ma portando anche chi possa farli crescere mettendone in evidenza le potenzialità, cosa che in questo campionato non si è riusciti a fare in modo costante e corretto. Infine dai mezzi di comunicazione (noi per primi) ci aspettiamo che dalla prossima stagione ci siano meno commenti assolutistici ed altalenanti che in 7 giorni portino gli stessi giocatori dalle stelle alle stalle del calcio ed un modo di raccontare il Bologna tenendo conto di tutte le sfumature e non solo del clamore portato ad esempio, da un rigore sbagliato o da un gol all’ultimo minuto.

 

Immagine di apertura tratta dal sito de Il Resto del Carlino

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