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Il Bologna e il secondo tempo “che tremare il mondo fa”

La vittoria di Empoli sfata un tabù e conferma la capacità del Bologna di Thiago Motta di essere estremamente efficace nei secondi tempi.

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Thiago Motta
Thiago Motta (© Damiano Fiorentini)

Tre punti che valgono oro per il Bologna di Thiago Motta che sfata il tabù Empoli al Castellani dopo una gara che sembrava stregata. Bloccati sullo 0-0 per 94 minuti, con almeno 6 occasioni nitide per segnare non sfruttate. Ma la voglia, l’atletismo, la serenità, la consapevolezza, l’organizzazione e il valore tecnico di questo Bologna ha fatto ancora una volta la differenza. A nove giornate dalla fine, con 27 punti ancora a disposizione, i rossoblù hanno già raggiunto quota 54 punti, record felsineo in Serie A stabilito appena la stagione scorsa. In questa stagione della squadra di Thiago Motta abbiamo osservato tante qualità diverse, ma una è rimasta sempre costante durante tutta l’annata: la capacità dei rossoblù di rimontare nei secondi tempi.

Il secondo tempo cambia la classifica

I rossoblù sono quarti in classifica e hanno fatto del Dall’Ara il loro fortino. Solo due sconfitte contro il Milan (col mercato estivo in piena evoluzione) e contro un’Inter fortissima ma giocando una grande gara. 35 (su 45 a disposizione finora) punti sotto la Torre di Maratona che rendono la squadra di Motta seconda solo all’Inter per rendimento interno in tutta la Serie A. Un bel bottino che supera ampiamente il 50% dei punti totali dei rossoblù.

Se il rendimento interno quasi da Scudetto fa una buona parte della differenza, c’è un altro elemento che sta facendo la differenza il secondo tempo del Bologna. Infatti, la formazione di Thiago Motta ha costruito una buona parte delle sue fortune proprio nella ripresa. I rossoblù da situazioni di pareggio e momentaneo svantaggio hanno infatti pareggiato, segnato il gol vittoria o ribaltato il risultato in 10 occasioni per un totale di 22 punti. Per farci un’idea dell’importanza di questo dato basti pensare che, se il Bologna avesse recuperato anche solo la metà di 22 punti, si troverebbe 8^ in classifica.

La rosa del Bologna e le scelte di Thiago Motta

Si tratta di un dato che dà diverse indicazioni, non tutte ovviamente “positive”. Il dato di fatto più importante è che la rosa del Bologna, nel suo complesso, è salita di livello. Due giocatori per ruolo, a volte talmente forti da avere il dubbio su chi sia il titolare e chi la riserva. Questa abbondanza è una fortuna per Motta che può modificare, se non l’assetto tattico, perlomeno le dinamiche della gara.

Può inserire calciatori diversi per caratteristiche ma anche cercare la reazione emotiva di sta in panchina. E ancora permette al tecnico di fare ampie rotazioni per coinvolgere tutti e mantenere la rosa non solo tutta sul pezzo e concentrata ma anche in forma, gestendo il minutaggio ove possibile. Infine, permette di correggere gli errori. È ovvio che Motta possa commettere errori soprattutto nella formazione iniziale, ma la rosa permette di rimediare e la squadra nel secondo tempo è stata spesso molto più performante.

 

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