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Un Bologna che fatica: lo dice la prestazione opaca contro il Como

Il Bologna fatica contro il Como, con una difesa disorganizzata e attaccanti spenti. Reazione finale salva una prestazione molto deludente.

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Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano (© Damiano Fiorentini)

La partita tra Como e Bologna è stata caratterizzata da prestazioni piuttosto deludenti per la squadra emiliana, soprattutto in fase difensiva. Il Bologna ha faticato a trovare un assetto coerente e i giocatori sembravano spesso fuori posizione, incapaci di arginare le avanzate dei padroni di casa.

Bologna, un reparto difensivo in confusione

A partire da Skorupski, che ha avuto poche colpe sugli episodi chiave ma ha dato l’impressione di essere più spettatore che protagonista, la difesa è stata il reparto più problematico. Posch, ad esempio, è apparso fuori fase. In diverse occasioni, soprattutto nel caso dell’inserimento di Cutrone, sembrava essere più interessato a spingere in avanti che a mantenere la sua posizione difensiva, risultando così inefficace sia in fase offensiva che in quella di copertura.

Una prova che ha messo in difficoltà tutto il pacchetto arretrato. Beukema, invece, ha mostrato una grande confusione nella gestione dei compiti difensivi: non era chiaro se dovesse marcare l’uomo o coprire lo spazio, e questa incertezza si è tradotta in errori che il Como ha saputo sfruttare con facilità.

Casale, al suo esordio con il Bologna, ha vissuto una giornata sfortunata segnando un’autorete nei primi minuti di gioco. Nonostante l’episodio negativo, ha cercato di rimediare con una prova più ordinata nel corso della partita, ma un altro errore in fase di costruzione nella ripresa ha rischiato di compromettere ulteriormente la situazione.

Miranda, pur senza commettere errori gravi, è apparso piuttosto timido per buona parte dell’incontro, specialmente nel primo tempo, quando il Como spingeva più dall’altro lato del campo. Solo nel finale è riuscito a migliorare la sua prestazione, distinguendosi come il meno peggio tra i difensori bolognesi.

Tra centrocampo e Ale, manca qualcosa

Il centrocampo, fulcro del gioco, non ha offerto molto supporto. Aebischer è sembrato spaesato, forse anche a causa della vicinanza con il confine svizzero, mostrando poca lucidità nei passaggi e favorendo addirittura i contropiedi avversari. Freuler ha sofferto molto, apparendo confuso e spesso in ritardo nelle chiusure, mentre Pobega ha avuto una partita altalenante. Dopo un inizio faticoso, ha trovato il modo di rendersi pericoloso, colpendo un palo e mettendo fisicità nel finale, cercando di raddrizzare una gara che sembrava ormai compromessa.

Sul fronte offensivo, Orsolini ha avuto una giornata da dimenticare. Bloccato da Fadera in quasi tutti i duelli, è finito spesso a terra senza riuscire a incidere in alcun modo sulla partita. Il suo unico tentativo degno di nota è stato un tiro a lato, mentre per il resto è sembrato fuori dal gioco. La sua sostituzione ha portato in campo Iling, che con la sua vivacità ha dato una svolta alla partita: nonostante qualche imprecisione, ha avuto il merito di mantenere sempre la difesa del Como in apprensione e di trovare la via del gol in un momento delicato.

Bologna, gli uomini dell’attacco devono essere più incisivi

La situazione in attacco non è stata migliore. Dallinga è stato praticamente inesistente, toccando pochi palloni e non riuscendo mai a entrare nel vivo del gioco. Il suo sostituto, Castro, è stato decisamente più incisivo: entrato in un momento di grande confusione per il Bologna, ha saputo sfruttare un’occasione favorevole e riportare luce in una partita che sembrava ormai compromessa. Odgaard, infine, ha mostrato qualche sprazzo del giocatore che tanto aveva impressionato la scorsa stagione, ma è apparso lontano dalla sua forma migliore. Alcune sgroppate e il contributo nell’azione del secondo gol sono stati gli unici momenti in cui ha lasciato il segno.

In panchina, Italiano ha dovuto fare i conti con una prestazione complessivamente deludente. Se da un lato può tirare un sospiro di sollievo per la reazione dei suoi nel finale, dall’altro non può ignorare i problemi emersi nei primi 75 minuti di gioco. La squadra ha faticato a trovare una manovra fluida, i movimenti difensivi erano disorganizzati e spesso improvvisati. Gli errori tecnici e tattici hanno reso evidente che il Bologna ha ancora molto lavoro da fare per trovare una vera identità di gruppo.

Fonte: LaRepubblica

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